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pali dell elettricità e na casa in sottofondo

Oggi in Svizzera

Care lettrici, cari lettori,

Oggi è un duro giorno per gli appassionati del Carnevale: per il secondo anno di fila la città di Bellinzona ha deciso di annullare il Rabadan a causa della situazione pandemica. Inizialmente era prevista un’edizione “ridotta” al chiuso, ma anche questa opzione è stata ormai scartata.

Nonostante ciò, però, nei negozi arriveranno presto frittelle e chiacchere di Carevale: qualche gioia, insomma, resta.

Ora però vi lascio alle notizie del giorno. Buona lettura!

piloni dell elettricità
Keystone / Robert Ghement

La Svizzera intende collaborare più strettamente con sei Paesi dell’UE per prevenire e gestire eventuali crisi nel settore dell’elettricità: per questa ragione l’ambasciatrice Rita Adam ha firmato a Bruxelles una dichiarazione d’intenti  in occasione della riunione del Forum pentalaterale dell’energia.

Oltre alla Confederazione, fanno parte del Forum anche Belgio, Germania, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Austria. La consigliera federale Simonetta Sommaruga vi ha partecipato virtualmente.

Il Documento “spiana la strada alla futura cooperazione tra i Paesi aderenti al Forum nell’ambito della preparazione alle crisi nel settore dell’elettricità e dello sviluppo di misure di solidarietà che possono essere adottate a livello regionale in caso di crisi”, scrive il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) in una nota.

Oltre a sostenersi a vicenda, gli Stati firmatari si sono espressi a favore di uno stretto scambio di informazioni e di una gestione congiunta della crisi. Per la Svizzera la partecipazione è essenziale poiché “permette di discutere le questioni transfrontaliere in materia di energia e di elettricità e di seguire l’attuazione delle normative per il mercato dell’energia elettrica europeo”, scrive il DATEC.

bastoncino test inserito in naso di donna, primissimo piano
© Keystone / Gaetan Bally

Il Consiglio nazionale ha deciso giovedì mattina di reintrodurre i test anti-Covid gratuiti per tutti (asintomatici compresi). L’unico partito a opporsi a questa proposta è stato il Partito liberal-radicale (PLR). I primi a chiederlo sono stati gli esponenti dell’Unione democratica di centro (UDC). Le ragioni? Evitare le discriminazioni tra vaccinati e non vaccinati.

Gli oppositori al ritorno alla gratuità (il PLR compatto e i Verdi liberali in parte) lo hanno fatto per motivi di principio e finanziari: “È come fumare: ognuno è libero di fumare o no. È una libertà individuale. Ma la Confederazione non è tenuta a finanziare i pacchetti di sigarette di quelli che fanno la cattiva scelta. Non vaccinarsi è una cattiva scelta”, ha dichiarato il consigliere nazionale PLR vallesano Philippe Nantermod.

Tre quarti dei contribuenti finanziano i costi (che sono di 20 volte superiori alla vaccinazione) di chi si fa testare. Questa non è parità di trattamento”, ha dal canto suo sottolineato il suo collega di partito sangallese Marcel Dobler.

L’aspetto finanziario è stato sollevato anche dal consigliere federale Alain Berset: secondo lui i test gratuiti per tutti rischiano di sovraccaricare i laboratori e di causare problemi alla strategia del Consiglio federale. L’ultima parola spetta ora al Consiglio degli Stati.

dnna inginocchiata accende un cero fdi fronte alla vetrata di un ristorante
RTS-SWI

L’Autorità di vigilanza del Ministero pubblico della Confederazione (AV-MPC) ha avviato un’inchiesta sulla cooperazione tra l’MPC e i Cantoni riguardante casi di terrorismo, come l’attacco al coltello di Morges (VD) nel 2020. I risultati sono attesi nella seconda metà del 2022.

L’attacco di Morges aveva sollevato dubbi sulla cooperazione tra le autorità federali e quelle vodesi. Il presunto assassino era nel mirino dei servizi segreti della Confederazione ed era anche appena uscito di prigione quando, nel settembre 2020, ha accoltellato a morte un uomo in un ristorante.

Fonti vicine all’inchiesta avevano indicato che l’MPC aveva chiesto che l’uomo fosse ricoverato in una struttura psichiatrica. Il Dipartimento di sicurezza vodese aveva però risposto che nessuna autorità cantonale aveva ricevuto una decisione dell’MPC che ordinava il ricovero.

“Ci sono state critiche da entrambe le parti. I cantoni sentivano che la Confederazione avrebbe potuto aiutarli di più, e viceversa. Non si tratta di giudicare, ma di imparare cosa si sarebbe potuto fare meglio, soprattutto sapendo che non siamo abituati a collaborare in casi così acuti”, ha dichiarato la consigliera nazionale del partito liberal-radicale vodese Jacqueline de Quattro.

elefante
Keystone / Anupam Nath

Lo svizzero Urs Fehr ha trasformato la sua passione per gli elefanti in una professione: è andato a vivere in Thailandia, dove ha fondato un rifugio per pachidermi maltrattati.

Il quarantenne originario di Lenzburg, nel canton Argovia era impiegato nel settore della sicurezza, ma, come dice lui stesso, era un settore nel quale si annoiava. Decide allora, nel 2015, di trasferirsi con la sua compagna a Phuket ed è qui che assiste al maltrattamento che subiscono gli elefanti usati come attrazione turistica. Delle immagini che lo spingono a fondare un santuario.

Un percorso, il suo, seminato di ostacoli: viene minacciato e ha difficoltà nel trovare padroni disposti a vendergli i loro animali. Con il tempo, però, le cose sono migliorate e il Green Elephant Sanctuary Park Collegamento esternoconta oggi 15 animali e dà lavoro a 63 persone.

La sua attività ha inoltre permesso a Urs Fehr di individuare quei problemi che ancora non sono stati risolti in questo campo: “Il Governo non fa nulla per proteggere o salvare gli elefanti. Inoltre, le persone che maltrattano gli animali non rischiano praticamente nulla. C’è un ufficio a cui segnalare i casi di maltrattamento, ma è difficile raccogliere delle prove”.

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