Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Oggi è giunta anche qui Oltralpe la notizia, ripresa pure da alcuni media elvetici, della scomparsa di colui che è considerato il creatore di un dessert che ormai è praticamente onnipresente anche sui menù della maggior parte dei ristoranti svizzeri.
Il 'papà' del Tiramisù Ado Campeol, storico titolare del ristorante Alle Beccherie di Treviso, si è spento all'età di 93 anni. La leggenda narra che il dolce nacque per sbaglio: durante la preparazione di un altro dessert, allo chef Roberto Linguanotto cadde del mascarpone in una ciotola contenente uova e zucchero. Assaggiando il cucchiaio "sporco" del nuovo composto, rimase incantato dal sapore. La ricetta, per altro mai brevettata, fu poi perfezionata dalla moglie di Campeol, con savoiardi e caffè.
Sperando di non avervi messo troppo l'acquolina in bocca, vi auguriamo buona lettura.
La Conferenza sul clima dell’ONU COP26, che si è aperta ieri a Glasgow, entra oggi nel vivo. Nella città scozzese sono riuniti i principali leader del mondo, alla ricerca di un consenso su strategie comuni per ridurre le emissioni di gas a effetto serra.
A Glasgow, la Svizzera è rappresentata da ben tre consiglieri federali. Oltre alla ministra dell’ambiente Simonetta Sommaruga, sono presenti il presidente della Confederazione Guy Parmelin e il responsabile del Dipartimento delle finanze Ueli Maurer.
La Confederazione si concentra su tre obiettivi principali. Prima di tutto vuole ottenere che le emissioni di gas a effetto serra compensate da un Paese all’estero non possano essere accreditate a entrambi i Paesi. In secondo luogo, intende rafforzare gli investimenti nella protezione del clima nei Paesi in via di sviluppo. Infine, vorrebbe che tutti gli Stati sviluppassero strategie per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Secondo alcuni, però, la Svizzera predica bene ma razzola male. Ad esempio, il suo obiettivo a corto termine, ovvero il dimezzamento delle emissioni entro il 2030, è rimasto sostanzialmente lo stesso. Inoltre, il 13 giugno scorso l’elettorato ha respinto la nuova legge sul CO2, ciò che avrebbe dovuto costituire il principale strumento per raggiungere l’obiettivo 2030.
- L’approfondimento del mio collega Luigi Jorio sugli obiettivi della Svizzera alla COP26.
- Il contributo pubblicato su swissinfo.ch del presidente della COP26 Alok Sharma.
- Il dossierCollegamento esterno dell’Ufficio federale dell’ambiente sulla Conferenza sul clima di Glasgow.
- Tutti gli ultimi articoli sulla crisi climatica su swissinfo.ch.
In Ticino la domanda di appartamenti e case di vacanza registra un boom. L’interesse è grande soprattutto tra gli svizzeri tedeschi.
Nel Cantone a sud delle Alpi, la quota di abitazioni sfitte è tra le più alte in Svizzera. Il tasso è infatti quasi doppio rispetto a quello nazionale. Vi è però un settore che sembra stia andando a gonfie vele, ossia quello della vendita di appartamenti e case di vacanza.
A rivelarlo è la Neue Zürcher Zeitung. La domanda è particolarmente alta nella regione di Locarno, tradizionale meta dei turisti che provengono da oltre Gottardo. Ad Ascona e dintorni, ad esempio, dalla fine del ‘lockdown’ si registra un aumento di circa un terzo delle transazioni di vendita rispetto ai numeri del 2019. In tutto il Cantone, nel 2020 sono stati registrati 4’626 operazioni di compravendita di questo tipo di beni, in aumento del 4,5% rispetto al 2019. E nei primi sei mesi di quest’anno ben 3’165.
Le restrizioni hanno convinto molti turisti confederati a optare in questi ultimi mesi per delle vacanze in quella che a nord delle Alpi viene a volte chiamata la ‘Sonnenstube’, letteralmente il ‘salotto soleggiato’. E molti di loro sembra ora che abbiano deciso di trasformare questi soggiorni temporanei in qualcosa di più duraturo con, appunto, una casa o un appartamento di proprietà.
- L’articoloCollegamento esterno pubblicato dalla Neue Zürcher Zeitung (in tedesco).
- Il turismo in Ticino durante l’estate 2021 è andato a gonfie vele.
- L’articoloCollegamento esterno del Corriere del Ticino sul problema degli sfitti.
In forte crescita in Svizzera vegetariani e vegani. Quest’ultimi sono raddoppiati in un anno.
In tutto il Paese si contano oltre 250’000 vegetariani e circa 38’000 vegani, ovvero persone che non consumano prodotti di origine animale. La proporzione di questi ultimi è passata dallo 0,3 del 2020 allo 0,6% quest’anno, mentre la quota di chi non mangia carne è aumentata dal 3,4 al 4,1%.
Le cifre sono state rese note lunedì dall’associazione Swissveg, che si è basata sullo studio MACH Consumer, uno dei più importanti in Svizzera che analizza le abitudini di consumo della popolazione.
Vegetarianismo e veganismo fanno breccia soprattutto tra le fasce più giovani della popolazione e tra le donne. La proporzione di vegetariani nella fascia tra 14 e 34 anni è infatti del 6,2% e di vegani dell’1,2%. Per quanto concerne il genere, il 5,7% delle donne mangia vegetariano e l’1% ha eliminato tutti i prodotti animali, mentre fra gli uomini la proporzione è rispettivamente del 2,5 e dello 0,2%.
- L’articoloCollegamento esterno di Keystone-ATS ripreso dal Corriere del Ticino.
- In questo servizio d’archivio, la giornalista della Radiotelevisione Svizzera Chiara Camponovo ha provato a vivere da vegana.
- In questa intervista vi proponiamo invece di conoscere più da vicino lo chef svizzero Pietro Leeman, famoso per la sua cucina vegetariana e vegana.
Tre esercenti di un ristorante di Zermatt sono stati arrestati per non aver rispettato le norme anti-Covid e la decisione di chiusura intimata dal Governo cantonale.
Dopo l’entrata in vigore dell’obbligo del certificato Covid all’interno dei ristoranti, l’esercizio pubblico di Zermatt era stato ispezionato più volte e più volte erano state constatate violazioni, “malgrado diversi richiami e la ricerca di un costante dialogo”, scrive la polizia. I tre gerenti – padre, madre e figlio – sono così stati denunciati al Ministero pubblico.
Venerdì, il Governo cantonale vallesano aveva quindi intimato ai gerenti la chiusura del ristorante. Le entrate dell’esercizio pubblico sono state sigillate e davanti all’ingresso sono stati messi dei blocchi di cemento.
Durante il fine settimana, però, il ristorante ha continuato a servire i clienti e i proprietari hanno anche improvvisato un bar sui blocchi di cemento. La polizia è così intervenuta arrestando i tre.
- L’articolo su tvsvizzera.it.
- L’approfondimento del mio collega Samuel Jaberg sulla Legge Covid, su cui l’elettorato svizzero si pronuncerà il 28 novembre prossimo.
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