
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
qui nella madrepatria non possiamo celare la soddisfazione per l'impresa della squadra elvetica di calcio che a Basilea ieri sera ha bloccato i freschi campioni d'Europa.
L'immagine del portiere Sommer, che ha ipnotizzato gli attaccanti Azzurri, campeggia anche oggi su giornali e siti internet svizzeri che celebrano l'evento.
Ma noi, anche per dovere istituzionale, non possiamo esimerci dal congratularci con i nostri amici vicini per il record di 36 partite senza sconfitte. Alla fine le due compagini si sono divise equamente la posta in palio e un punto ciascuno dovrebbe fare felici tutti.
Ma oggi comunque sono successe anche altre cose, come potete seguire qui sotto,
Buona lettura.

Bambine e bambini fanno più sport in Svizzera negli ultimi anni, grazie anche alle misure adottate da Berna.
L’indagine illustrata oggi dalla consigliera federale Viola Amherd ha messo in luce il fatto che le ragazze e i ragazzi tra i 10 e i 14 anni consacrano 7,5 ore ogni settimana all’esercizio fisico al di fuori della scuola, mentre dai 15 ai 19 anni la media è leggermente inferiore, a 6,5 ore settimanali. Sei anni fa i bambini dedicavano solo 6,6 ore del loro tempo libero allo sport e i giovani 5,6 ore.
Tra le discipline più gettonate ci sono la ginnastica e la danza tra le ragazze e il calcio tra i loro coetanei. Più in là con l’età acquisiscono interesse tra le giovani generazioni anche lo sci, l’escursionismo e la corsa.
Sempre riguardo ai generi, le rappresentanti di sesso femminile fanno meno attività fisica rispetto ai maschietti, ma il divario si è ridotto negli ultimi anni, mentre nelle zone rurali vi sono più sportivi che nelle città.
- La notizia sull’incremento dell’attività sportiva nell’infanzia su tvsvizzera.it.
- Ne riferisce anche il portale Blue NewsCollegamento esterno.
- La notaCollegamento esterno dell’Ufficio federale dello sport.

All’origine dei casi gravi di Covid-19 vi sarebbe una predisposizione genetica: lo rivela una ricerca internazionale pubblicata su “EClinicalMedicine” cui ha preso parte anche l’ospedale cantonale di Baden (KSB).
Responsabile del decorso severo della malattia, secondo quanto riferisce il team coordinato dall’Ospedale Charité di Berlino, sembra essere infatti un frammento di cromosoma appartenente al cosiddetto sistema antigenico leucocitario (HLA-System).
Concentrandosi su questo gruppo di geni che presiedono al funzionamento del sistema immunitario, gli studiosi sono giunti alla conclusione che i pazienti portatori di uno specifico allele (il sottotipo HLA denominato HLA-C*04:01) hanno un rischio doppio di dover essere sottoposti a ventilazione meccanica.
A detta dei responsabili del nosocomio argoviese questa scoperta offre la possibilità di individuare preventivamente gruppi di persone con un elevato rischio di finire in terapia intensiva.
- Su tio.ch la notiziaCollegamento esterno della scoperta medica.
- I dettagli dello studio cui ha partecipato il nosocomio di Baden su thelancet.comCollegamento esterno (in inglese).
- La situazione epidemiologica in Svizzera costantemente aggiornata su swissinfo.ch.

Come ampiamente anticipato nelle scorse settimane le autorità grigionesi hanno ordinato l’abbattimento di tre lupi del branco che si aggira attorno al massiccio del Beverin.
Il consigliere di Stato Mario Cavigelli ha fatto sapere oggi che l’Ufficio federale dell’ambiente ha accolto la richiesta di Coira dopo le numerose aggressioni alle greggi e i tre rischiosi incontri ravvicinati con persone ad opera di alcuni esemplari di questo gruppo di canidi attivo nella regione centro-occidentale del cantone.
In proposito Berna raccomanda però di procedere alle soppressioni di giovani esemplari all’interno del branco e in prossimità del bestiame o di insediamenti umani.
Questo tipo di prescrizioni, a detta degli esperti federali, consente di ottenere un effetto dissuasivo sui predatori e di aumentare anche il giusto e auspicabile timore nei confronti dell’uomo, allo scopo di prevenire guai maggiori.
- Il servizio multimediale su tvsvizzera.it.
- Ne parla anche tio.chCollegamento esterno.
- Il comunicatoCollegamento esterno del Cantone Grigioni e quello dell’Ufficio federale dell’ambienteCollegamento esterno.

Si è aperto oggi a Zurigo il processo d’appello contro nove persone ritenute responsabili della violenta aggressione avvenuta nel novembre 2016 nella moschea di Winterthur.
In quell’occasione due frequentatori dell’edificio di culto islamico erano stati pestati dagli imputati, convinti che i “traditori” avessero consegnato a un giornalista un controverso sermone dell’imam etiope, condannato a sua volta in un procedimento separato a 18 mesi sospesi e all’espulsione, per aver incitato i fedeli a uccidere i musulmani che non pregano in comunità.
In primo grado ai condannati erano state inflitte pene detentive, con la condizionale, fra i sei e i diciotto mesi, ritenute troppo miti dalla procuratrice pubblica Susanne Steinhauser in relazione alla gravità dei reati contestati (sequestro di persona, lesioni personali, coazione e minacce).
La moschea, ritenuta dagli inquirenti un avamposto dell’estremismo di matrice islamica, è stata nel frattempo chiusa. La sentenza è attesa per ottobre.
- Su cdt.ch l’articoloCollegamento esterno sul nuovo processo a carico dei nove presunti estremisti islamici autori dell’aggressione a Winterthur.
- Il servizio multimediale di tvsvizzera.it sulla chiusura nel 2017 della controversa moschea di Winterthur.
- Si sospetta che nel luogo di culto islamico vi fosse anche attività di proselitismo in favore dell’Isis, come racconta il servizio video del Tg tratto da swissinfo.ch.
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