Oggi in Svizzera
Care lettrici, cari lettori,
Non si direbbe dalle condizioni meteorologiche delle ultime settimane, ma in Svizzera l'energia solare ha sempre più successo, come potrete leggere qui sotto.
Mentre però da queste parti il sole continua a essere timido, continua la morsa di calore che sta attanagliando gli Stati Uniti da diversi giorni: siccità e incendi sono ormai all'ordine del giorno. Intanto il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva la legge sul clima che fissa l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 55% entro il 2030 pe poi raggiungere la neutralità climatica nel 2050.
A noi non resta che osservare cosa succede e... speriamo bene!
Buona lettura.
Il 2020 è stato un anno da record per gli impianti fotovoltaici in Svizzera: nel corso dello scorso anno ne sono stati costruiti il 48% in più rispetto al 2019, generando 493 megawatt (MW). Il mercato è cresciuto in tutti i segmenti, fa sapere l’associazione di categoria Swissolar.
L’aumento più marcato ha riguardato gli edifici industriali, commerciali e di servizio, ma anche gli impianti superiori a 100 kW: in media gli impianti hanno una potenza di 25 kW, a fronte dei 22,5 kW del 2019. In tutte le categorie, spiega Swissolar, si nota una tendenza verso impianti di maggiori dimensioni. Anche il numero di sistemi di accumulo a batteria è cresciuto del 65%. Circa il 15% degli impianti fotovoltaici installati su abitazioni monofamiliari è combinato con un simile sistema.
Gli impianti presenti in Svizzera alla fine del 2020 avevano una potenza di 3 gigawatt (GW) ed erano in grado di coprire il 4,7% del fabbisogno elettrico della Confederazione. Attualmente questa percentuale dovrebbe aver superato la soglia del 5%.
Tuttavia, per sostituire l’energia nucleare e i combustibili fossili “abbiamo bisogno di un’importante crescita dell’energia solare fino a circa 50 GW, per una produzione annua di elettricità pari a 45 terawattora”, afferma il direttore di Swissolar David Stickelberger, citato nel comunicato inviato mercoledì ai media.
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La Svizzera è ormai un “Paese terzo” nell’ambito del programma quadro dell’UE per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe. Lo ha comunicato lunedì la Commissione europea (CE) al Segretariato di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI).
I ricercatori elvetici possono partecipare a Horizon Europe e ai programmi e iniziative a esso legati, ma i costi non saranno più coperti in nessuna misura dalla CE, ha precisato SEFRI in una nota. Di conseguenza, ogni volta che una partecipazione sarà possibile, il finanziamento sarà assicurato da SEFRI, cui il Parlamento elvetico ha concesso un budget di 6,15 miliardi di franchi.
Il Consiglio federale aspira ad associarsi a Horizon Europe (come è stato il caso per il precedente, Horizon 2020), ma per il momento non è previsto nessun negoziato tra Berna e Bruxelles, ha fatto sapere il segretariato.
Horizon Europe si estenderà dal 2021 al 2027 e ha un budget complessivo di poco più di 95 miliardi di euro (103 miliardi di franchi), che lo rende il programma in questo ambito meglio finanziato al mondo.
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In seguito alla seconda panne in pochi mesi che ha portato all’interruzione dei numeri di emergenza (polizia, pompieri, ambulanza), il CEO dell’operatore telefonico Swisscom si è scusato con tutte le persone colpite dall’interruzione.
In un’intervista pubblicata oggi, mercoledì, dal quotidiano svizzerotedesco NZZ, Urs Schaeppi ha affermato che le numerose misure adottate da Swisscom dopo la serie di interruzioni dell’anno scorso hanno avuto un impatto reale: “Eseguiamo 4’000 operazioni di manutenzione della rete alla settimana. (…) Anche se la stabilità della rete è una priorità assoluta, le interruzioni possono ancora verificarsi”.
In merito all’ultima interruzione della serie, avvenuta venerdì, Schaeppi ha spiegato che l’operatore stava assicurando la manutenzione di un componente di rete di una piattaforma di telefonia per i clienti commerciali: un aggiornamento del software ha causato un malfunzionamento e ha innescato un effetto domino che ha portato all’interruzione dei collegamenti con i numeri di emergenza.
Anche il capo delle reti di Swisscom Christophe Aeschlimann si è scusato nel corso di un’intervista pubblicata dal romando Le Temps, sottolineando però la complessità del sistema: “Lavoriamo con decine di centri di allarme in Svizzera, ognuno con procedure diverse. (…) Siamo un fornitore di telecomunicazioni scelto da queste centrali di allarme, ma è chiaro che vorremmo vedere una semplificazione del sistema e una chiara ripartizione delle responsabilità per renderlo più solido”.
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- Le scuse di Urs Schaeppi anche su cdt.chCollegamento esterno e tio.chCollegamento esterno
- L’intervista di Urs Schaeppi su nzz.chCollegamento esterno (in tedesco)
- L’intervista a Christophe Aeschlimannsu letemps.chCollegamento esterno (in francese)
Lugano questa settimana si è trasformata in un set cinematografico: in città si stanno girando due film, uno dei quali di Leonardo Pieraccioni che, per le ambientazioni di “Il sesso degli angeli” ha scelto il parco Ciani e il Casinò.
Anche la regista italiana Chiara Bellosi ha scelto il cantone sudalpino per la sua prossima pellicola: “Calcinculo”, una coproduzione italo-svizzera che si sta attualmente girando in un ex locale notturno della città sul Ceresio.
Una doppia conquista per la Ticino Film CommissionCollegamento esterno, la fondazione il cui scopo è di promuovere il territorio ticinese per le produzioni audiovisive locali e internazionali, ma che ha anche messo a prova le capacità organizzative e logistiche degli addetti ai lavori, in particolare a causa della meteo di questi giorni. “Ci avevano assicurato il sole, ma ho scoperto che Lugano è bella anche con la pioggia”, ha detto Pieraccioni.
L’organizzazione per le riprese, ha spiegato il presidente della commissione Niccolò Castelli, sono iniziate oltre un anno fa: “Pieraccioni voleva quell’immagine da cartolina della Svizzera, un po’ esagerata, e l’ha trovata a Lugano”.
- L’intervista a Leonardo Pieraccioni de laregione.chCollegamento esterno
- La notizia riportata da rsi.chCollegamento esterno
- L’articolo della mia collega Marija Miladinovic sui diversi film girati a sud delle Alpi
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