La televisione svizzera per l’Italia
Biden e Putin a Ginevra.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

È inutile nascondersi dietro a un dito, oggi per noi confederati tutta l'attenzione, non ce ne vogliano gli illustri ospiti Biden e Putin, è rivolta all'incontro di calcio che si svolgerà tra poche ore all'Olimpico di Roma.

Dopo quasi 70 anni Svizzera e Italia tornano ad affrontarsi nella fase finale di un torneo mondiale o continentale e i sentimenti sono molteplici e contraddittori. Da un lato prevale ovviamente l'amore per i colori rossocrociati ma dall'altro non possiamo trascurare la grande cultura italiana che ci accomuna e che Berna contribuisce a promuovere attivamente nella Confederazione e all'estero. 

Ma non disperiamo, si può giungere a un compromesso: auguriamo agli "azzurri" un lungo cammino in questo europeo, ma a partire da domani…

Intanto noi parliamo anche di altro, se avrete la bontà di continuare nella lettura delle nostre notizie dalla Svizzera.   

Biden e Putin a Ginevra.
Keystone / Denis Balibouse

È iniziato con una stretta di mano a Ginevra poco dopo le 13, tra eccezionali misure di sicurezza, il vertice Biden-Putin. I due leader accolti sono stati accolti dal presidente svizzero Guy Parmelin.

I due leader mondiali, accompagnati dalle rispettive delegazioni, hanno discusso nel pomeriggio all’interno della villa La Grange, immersa nel suggestivo parco che confina con la riva del Lago Lemano nel quartiere des Eaux-Vives.

L’agenda dei colloqui si preannunciava estremamente fitta, con alcune piccole pause tra un argomento e l’altro.

Tra i numerosi temi affrontati figuravano anche le spinose questioni all’origine della perdurante crisi tra i due paesi: interferenze russe nelle ultime campagne presidenziali statunitensi, caso Navalny e Bielorussia.   

A garantire il tranquillo svolgimento dei colloqui hanno provveduto 2’000 agenti della polizia di Ginevra e altri 900 provenienti da altri cantoni. L’esercito è presente con 1’000 soldati mentre le forze aeree presidiano lo spazio aereo, temporaneamente ridotto dal 15 al 17 giugno in un raggio di 50 chilometri e fino a 6’000 metri.

Heidi a Maienfeld.
Keystone / Arno Balzarini

I bambini svizzeri se ne dovranno fare una ragione: non si farà un secondo villaggio di Heidi nella località sangallese di Quarten.

Alla fine ne resterà solo uno: il villaggio di Heidi continuerà ad essere solo a Maienfeld, il paesino grigionese che ispirò nella seconda metà dell’Ottocento la poetessa zurighese Johanna Spyri autrice della celebre saga letteraria.

Autorità e investitori hanno infatti deciso di rinunciare all’ambizioso progetto turistico dopo la bocciatura alle urne della revisione parziale del piano direttore comunale sul Tannenboden. Gli abitanti locali, infastiditi dall’incremento dei turisti nella regione, non sembrano affatto interessati alle gesta di Heidi.

A Maienfeld, dove viene inscenata dal 1998 la storia della piccola montanara che fa affluire 150’000 turisti all’anno, si apprestano invece a investire altri milioni per rendere ancora più universale il mito dell’orfanella svizzera.  

Tifosi elvetici a Roma
Keystone / Jean-christophe Bott

All’Olimpico di Roma alle 21 va in scena l’attesissimo incontro della nostra nazionale con l’Italia, valido per la qualificazione agli ottavi degli Europei di calcio: un appuntamento che, come tradizione vuole, va ben al di là del mero evento tecnico-sportivo.

Esperti e bookmaker dicono che gli azzurri, reduci dalla brillante prestazione con la Turchia, partono favoriti ma la Svizzera in recenti edizioni di mondiali e Nations league ha fatto tremare Argentina, Brasile e Germania.

Del resto nel ranking Fifa fino a poco tempo fa i rossocrociati erano davanti all’Italia e il tecnico elvetico Vladimir Pektovic, che ha allenato la Lazio, è un profondo conoscitore del calcio italiano e potrebbe riservare qualche sorpresa agli avversari.

Noi poi abbiamo alcune ulteriori ragioni che ci inducono all’ottimismo, come evidenziamo in un nostro servizio multimediale che si avvale anche dei ricorsi storici, recenti e lontani.

Tecnici di laboratorio
Keystone / Hauke-christian Dittrich

Nella corsa ai farmaci per la cura del Covid-19 oggi arriva una buona notizia da Basilea: il cocktail di anticorpi funziona.

Regeneron, partner americano del gruppo farmaceutico elvetico Roche, ha presentato i dati della sperimentazione clinica sul suo preparato Regen-Cov, in base ai quali la terapia avrebbe ridotto il rischio di morte del 20% nei pazienti ospedalizzati che non avevano sviluppato una risposta immunitaria propria.

La sperimentazione, ha fatto sapere l’azienda biofarmaceutica, è stata condotta tra settembre 2020 e maggio 2021 su 9’785 pazienti ai quali è stata somministrata una dose di 8 milligrammi in infusione endovenosa.

In aprile il Dipartimento della Salute degli Stati Uniti ha raccomandato l’uso del cocktail messo a punto dalla casa farmaceutica dopo che era stata dimostrata la sua efficacia nel ridurre i tempi di remissione della malattia in soggetti sintomatici non ospedalizzati.

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