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Il dramma dei profughi siriani

Da gennaio ne sono arrivati in Italia più di 16mila: ma l'Italia non è che la prima tappa del loro viaggio della speranza

Questo contenuto è stato pubblicato il 15 agosto 2014 - 22:47

I siriani in fuga dalla guerra continuano ad arrivare senza sosta in Italia. Da gennaio ne sono arrivati più di 16mila ma l'Italia è solo la prima tappa di un viaggio che farà attraversare loro mezza Europa. "Null'altro vogliono se non proseguire verso le destinazioni nordiche – spiega Valentina Polizzi, consulente legale Save the Children, e specifica – Sono migranti diversi dal passato, provengono dal ceto medio e si pagano anche il biglietto del treno".

Sbarcati sulle coste meridionali, partono dalle stazioni ferroviarie di Taranto, Siracusa, Catania e Napoli: arrivano a Milano centrale senza preavviso. "Dalle prefetture di partenza non ci arrivano avvisi" dichiara Renata Boria, dirigente del settore protezione civile del Comune di Milano.

Quando un rifugiato presenta richiesta d'asilo, il Paese ospitante, verificata la congruità dei requisiti, è obbligato a concedere lo status. Secondo il regolamento di Dublino però il profugo non può rivolgere la domanda a proprio piacimento ma solo verso il primo paese d'approdo che, per ovvie ragioni logistiche, in genere è l'Italia.

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