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Accordo sui migranti in Germania, si teme un effetto domino

Centri di transito per i richiedenti l'asilo alla frontiera meridionale tedesca per facilitare i rinvii nei paesi di prima entrata nell'UE. L'accordo trovato lunedì sera tra la cancelliera Angela Merkel e il ministro degli interni Horst Seehofer solleva numerose incognite, anche in Austria e Italia. Manca poi il via libera dei socialdemocratici con cui le discussioni proseguiranno giovedì sera. 

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La soluzione della crisi di governo in Germania, annunciata a sorpresa dopo una giornata di difficili trattative fra la Cdu di Merkel e la Csu di Seehofer, è nei “centri transito” per i migranti. 

Merkel e Nahles
Merkel e Nahles presso il palazzo della Cancelleria federale tedesca. Keystone

Un “buon compromesso”, secondo la cancelliera e un “accordo sostenibile”, per il suo avversario, che chiarisce anche di voler rimanere ministro dell’Interno, dopo aver minacciato di dare le dimissioni negli scorsi giorni.

I “centri transito” previsti dall’intesa, ai confini con l’Austria, saranno destinati ai migranti già registrati in altri paesi dell’UE. Il concetto ricorda le zone extra-territoriali degli aeroporti, dove le persone non autorizzate possono essere direttamente rinviate. I migranti non sarebbero più, come succede attualmente, ripartiti nei diversi foyer in tutto il paese.

L’ultima parola all’Spd

La conciliazione nella lite fra Cdu e Csu, tuttavia, non basta. L’ultima parola spetta ai socialdemocratici dell’Spd.

Nella serata di martedì, le tre fazioni della coalizione si sono incontrate e la presidente dell’Spd Andrea Nahles ha parlato di “progressi”. È stato tuttavia deciso che le discussioni proseguiranno giovedì sera. 

“Ci sono ancora assegni scoperti nell’accordo preso ieri”, aveva detto poche ore prima Nahles. “Per adempiere all’accordo servono intese con l’Italia e con l’Austria. Noi ci prenderemo tutto il tempo che occorre”.

Effetto domino

Intanto sono arrivate le reazioni del governo austriaco che  aprono le porte a un possibile effetto domino in caso l’accordo tedesco si concretizzi.

“Prenderemo delle misure affinché quanto deciso da Berlino non abbia ripercussioni negative da noi”, ha detto il cancelliere austriaco Sebastian Kurz che ha parlato di “misure per la protezione delle frontiere meridionali”. 

Analoga la reazione del ministro dell’interno italiano Matteo Salvini il quale ha detto che l’Austria ha tutto il diritto di fare controlli alla frontiera. In quel caso, “noi faremo la stessa cosa”, ha aggiunto.

Seehofer ha annunciato che incontrerà Kurz giovedì, mentre una riunione bilaterale dovrebbe avere luogo con Salvini l’11 luglio. 

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