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Un Primo maggio per la “ripartenza sociale”

Gruppetto di giovani donne (con impermeabili e mascherine, piove) sfila su una piazzetta con striscioni in tedesco
Anziché rinunciare a manifestare, quest'anno i lavoratori hanno inscenato azioni decentralizzate nel rispetto delle norme sanitarie. Keystone / Urs Flueeler

Centinaia di persone hanno manifestato sabato in Svizzera per il 1°maggio, Festa dei lavoratori in occasione della quale l'Unione sindacale svizzera (USS) ha chiesto una "ripartenza sociale" per far fronte alle diseguaglianze messe in evidenza dalla pandemia di Covid-19.

Migliaia di lavoratori sono stati licenziati o hanno da temere per il loro impiego, scrive l’USS sul suo sito web. E mentre le persone meno pagate sono quelle che soffrono di più le conseguenze della crisi del coronavirus -l’orario ridotto (cassa integrazione) e la disoccupazione comportano una diminuzione significativa delle entrate per i bassi salari- coloro che guadagnano di più sono invece stati in grado di aumentare la loro ricchezza.

I sindacati -che si battono per una piena occupazione, migliori stipendi e pensioni più eque- hanno dunque lanciato lo slogan “Per una ripartenza sociale!”.

Ministri solidali

A differenza di un anno fa, quando si era sostanzialmente rinunciato a manifestare, quest’anno si sono svolte azioni decentralizzate, per poter dimostrare rispettando le restrizioni sanitarie.

Le tradizionali Feste del 1° maggio sono state invece perlopiù annullate, mentre dal primo pomeriggio l’USS ha trasmesso in streaming un programma dal suo studio di Zurigo. Invitati dalla stessa Unione sindacale svizzera, i consiglieri federali socialisti Simonetta Sommaruga (in studio) e Alain Berset (via Twitter) hanno lanciato un appello alla solidarietà.

Simonetta Sommaruga in un negozio di articoli casalinghi; si capisce che sta parlando a una platea distante
Simonetta Sommaruga in una delle visite rese venerdì ad alcuni lavoratori del settore vendita. Keystone / Martial Trezzini

Per i più deboli

Il ministro della sanità e della socialità ha sottolineato nel suo discorso che la crisi del coronavirus ha un punto in comune con altre crisi, e cioè che “i più deboli soffrono di più, non soltanto per le conseguenze sanitarie ma anche per quelle economiche. […] Le disparità continuano ad aumentare e i posti di lavoro a bassa remunerazione sono particolarmente minacciati. La crisi tocca soprattutto le donne”, ha aggiunto, specie se attive in settori che non consentono il telelavoro come la vendita o le cure.

Sommaruga, da parte sua, aveva già rivolto venerdì un messaggio di solidarietà ai dipendenti di una libreria e di un centro commerciale di Losanna. L’attuale ministra dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni svolge regolarmente visite simili nell’ambito della Festa dei lavoratori. Quest’anno si è concentrata sul commercio al dettaglio, settore che impiega 300’000 persone in Svizzera.
 

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“Le vite dei lavoratori valgono più dei profitti”: nel servizio RSI, le immagini delle manifestazioni e gli interventi del presidente dell’Unione sindacale svizzera Pierre-Yves Maillard e della presidente di UNIA Vania Alleva.

La polizia è intervenuta sabato a Berna e Zurigo a causa di manifestazioni non autorizzate. Nella capitale federale, diverse centinaia di persone si sono riunite benché il canton Berna consenta eventi con un massimo di 100 partecipanti. Gli agenti hanno controllato la manifestazione a distanza. In un tweet, la polizia ha riferito che l’obbligo di portare la mascherina è stato rispettato.

A Zurigo, invece, una dozzina di agenti in tenuta antisommossa ha accerchiato nel pomeriggio con veicoli speciali diversi dimostranti. L’evento era controllato anche dall’alto con un elicottero: la polizia ha comunicato su Twitter che non avrebbe tollerato il corteo illegale. Stando a un corrispondente dell’agenzia Keystone-ATS, diverse centinaia di manifestanti e curiosi si trovavano sull’Helvetiaplatz, ma non ci sono stati disordini.

Fitto gruppo di dimostranti a un incrocio cittadino; gruppo di poliziotti si avvicina in formazione
Zurigo, 1° maggio 2021. Keystone / Alexandra Wey

A Ginevra, per contro, si è tenuto un vero e proprio corteo del 1° maggio, cui hanno preso parte un migliaio di persone nonostante la pioggia. In testa al gruppo, musicisti, ballerini e altri professionisti della cultura che la pandemia di Covid ha messo in seria difficoltà.

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Il servizio RSI da Ginevra.

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tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 01.05.2021)

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