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I Grigioni e le Olimpiadi della discordia

Gli abitanti del canton Grigioni il prossimo 12 febbraio dovranno decidere se stanziare un credito per le spese legate alla candidatura ai giochi olimpici invernali del 2016. 

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Nel dicembre scorso, il parlamento retico ha accolto a grande maggioranza la richiesta di un credito di 25 milioni di franchi. 

Dei 25 milioni, destinati a coprire le spese legate alla fase di candidatura fino all’aggiudicazione dei Giochi nell’estate del 2019, nove sono a carico del Cantone, sostengono Governo e parlamento. Swiss Olympic (ente che è simultaneamente Comitato nazionale olimpico e Associazione delle federazioni sportive svizzere che rappresentano discipline olimpiche e no) e la Confederazione in teoria verseranno ciascuno otto milioni di franchi.

Il popolo grigionese ha già bocciato in passato per tre volte una possibile candidatura 

Se gli elettori retici accetteranno il credito in febbraio, saranno nuovamente chiamati ad esprimersi in votazione, probabilmente nell’autunno del 2018, sui piani relativi all’infrastruttura e alla sicurezza. Questa seconda consultazione popolare è però subordinata alla scelta del progetto grigionese da parte di Swiss Olympic quale candidato elvetico alle olimpiadi invernali del 2026.

Il progetto retico è promosso dall’associazione Olympia Graubünden 2026, costituita dagli ambienti economici, in particolare l’unione grigionese delle arti e mestieri, la camera di commercio, l’associazione degli imprenditori dei Grigioni e Hotelleriesuisse Grigioni. Prevede l’utilizzo delle infrastrutture esistenti e del know-how disponibile nei Grigioni per l’organizzazione di grandi manifestazioni. È pure previsto lo sfruttamento di impianti fuori cantone, ad esempio a Zurigo.

Candidatura già bocciata in passato

Negli ultimi decenni i progetti olimpici nei Grigioni si sono scontrati con la volontà popolare. Nel marzo 2013 il 52.7% bocciò la candidatura. Nel 1980 i “no” avevano raggiunto il 77% dei voti. Stesso risultato nel 1986 in votazioni comunali per una candidatura doppia St. Moritz/Davos.

Tutti vogliono i giochi

Complessivamente le candidature svizzere per i Giochi invernali del 2026 sono cinque: oltre a quella dei Grigioni, ci sono The Swiss Winter Games (Cantoni romandi e Berna), Switzerland 2026 (multiregionale) e 2026 – Games for our future (con competizioni in tutta la Svizzera) e ancora una volta Sion e il Vallese. I relativi dossier devono essere trasmessi entro il 15 dicembre a Swiss Olympic, che ne sceglierà uno il prossimo marzo. L’inoltro ufficiale di una candidatura svizzera al Comitato olimpico internazionale (CIO) è prevista all’inizio del 2018 e l’elezione del sito si terrà nel luglio 2019.

Finora la Svizzera ha ospitato due volte i Giochi olimpici invernali e sempre a St. Moritz, nel 1928 e nel 1948. Sion (canton Vallese) ha presentato due candidature senza però riuscire a ottenere la manifestazione: nel 2002 i Giochi erano stati attribuiti a Salt Lake City (Utah, Usa) e nel 2006 a Torino (I). A Losanna nel 1988 gli elettori avevano bocciato un progetto con una maggioranza del 62%.




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