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Torba contro i cambiamenti climatici

foresta in fiamme
Il 2021 è stato catastrofico dal punto di vista climatico Keystone / Yuri Kochetkov

Il 22 aprile 2022 è la Giornata mondiale della Terra e in questa occasione il servizio d’osservazione europeo COPERNICUS ha pubblicato il suo consueto rapporto sullo stato del clima in Europa.

Il risultato (poco sorprendente) del rapporto: il 2021 sul piano climatico è stato un disastro. Inondazioni in Belgio e in Germania, temperature infernali nel Mediterraneo o ancora i giganteschi incendi in Italia, Grecia e Turchia.

L’edizione 2022 dell’Earth Day è però dedicata anche alle soluzioni innovative contro i cambiamenti climatici.. Tra queste una arriva dal giardino botanico di Neuchâtel:

sul tetto di un piccolo edificio presente all’interno del parco sono stati creati diversi tipi di terreno. Si tratta di un laboratorio a cielo aperto che permette di studiare gli effetti della biodiversità sulla lotta contro l’innalzamento delle temperature. Vi sono presenti diversi tipi di terreno, anche paludoso, dove crescono specie in via d’estinzione.

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L’esperimento è iniziato un anno fa e consiste nel misurare e paragonare di continuo le temperature sotto ogni parcella. I primi dati indicano che laddove c’è uno strato di torba di 15 centimetri, la temperatura è regolare, mentre i terreni sassosi, con poca torba, presentano grandi escursioni termiche tra il giorno e la notte. Altrimenti detto: un certo spessore di terra umida sul tetto è in grado di proteggere l’edificio dal freddo invernale così come dal calore estivo meglio di quanto si faccia ora. Attualmente, infatti, quasi tutti i tetti ricoperti di piante sono composti da sassi o sassolini e solo molto raramente di terra. E non mantengono una temperatura regolare. La sfida, ora, è trovare un modo per limitare peso e umidità, mantenendo l’efficacia, in modo da non scoraggiare gli architetti del futuro.

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