Una persona giovedì sera ad Amburgo, nel quartiere di Altersdorf, ha sparato nella mischia in una chiesa dei testimoni di Geova uccidendo otto perone e ferendone gravemente altre sette.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
La polizia, intervenuta velocemente sul posto, ha lanciato l’allerta, e ha chiesto ai residenti della zona e dei quartieri limitrofi di restare chiusi in casa, affermando in un primo momento che “l’allarme” fosse “in corso” e che ci fosse “pericolo estremo” per le strade della città anseatica. Inizialmente si è infatti temuto che a colpire fossero state una o più persone, datesi poi alla fuga.
Nelle ore successive, un portavoce delle forze dell’ordine ha chiarito che non ci fossero indizi che potessero confermare questo timore e l’allarme è rientrato. Gli inquirenti hanno catalogato l’accaduto come “Amoktat”, il termine che si usa in tedesco per definire il gesto folle di chi spara nella massa. E adesso ritengono che il responsabile della strage potrebbe essere fra le vittime: “ma non abbiamo la certezza al cento per cento, e ci sono verifiche su questo”, ha spiegato ancora il portavoce.
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“Siamo stati allertati alle 21.15, e poiché eravamo molto vicini all’edificio, siamo arrivati velocemente sul posto”, ha detto la polizia nella dichirazione ufficiale. “Gli agenti entrati nella palazzina a tre piani hanno sentito sparare ancora un colpo. E al piano di sopra è stato rinvenuto un uomo, poi deceduto”.
Non è chiaro che tipo di riunione fosse in corso nella chiesa della setta, dove si tiene una messa due volte alla settimana, proprio nelle ore serali.
Prime indiscrezioni
Dietro la strage ci sarebbe un ex membro della stessa comunità. È quello che scrive lo Spiegel. La persona sospettata avrebbe fra i 30 e i 40 anni, e stando alle prime ricostruzioni degli inquirenti potrebbe essere morta sul posto. L’esecutore della strage non sarebbe noto come estremista alle forze dell’ordine. L’arma utilizzata sarebbe una pistola.
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