Inflazione comunque sempre elevata per gli standard elvetici.
Christof Schuerpf
A differenza di quanto sta avvenendo nei Paesi vicini, in particolare in Italia, l’inflazione in Svizzera ha rallentato la sua corsa in aprile, pur restando a livelli insolitamente elevati.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
A fine mese il tasso era al 2,6%, in calo rispetto al mese precedente (2,9%) e di febbraio (3,4%).
Secondo l’Ufficio federale di statistica (UST), la stabilità dei prezzi mensile è il risultato di tendenze opposte che si sono compensate a vicenda. Da un lato è aumentato il costo dei trasporti aerei, dei viaggi forfettari, così come quello degli indumenti e delle calzature mentre dall’altro hanno avuto un’evoluzione contraria gli alberghi, l’olio da riscaldamento e gli ortaggi.
L’inflazione nella Confederazione resta comunque a livelli bassi se confrontata con quella dei Paesi vicini, come la Germania dove l’indice dei prezzi in aprile era al 7,2% (-0,2% in 30 giorni), l’Italia (8,3%, +0,7%) e più in generale nell’Eurozona (7,0%, +0,1%).
Nel dettaglio, in aprile si è registrata una diminuzione (rispetto a febbraio) dello 0,1% (+2,6% in un anno) dei prezzi dei prodotti indigeni e un aumento di quelli importati (+0,2%, +2,4% su base annua).
Negli ultimi anni l’inflazione ha conosciuto andamenti contrastanti in Svizzera. Negativo fino al marzo 2021, il tasso ha iniziato a salire sensibilmente fino all’agosto 2022 quando ha toccato il 3,5%, per poi tornare a calare lievemente e chiudere l’anno scorso con un dato (medio) del 2,8%, il più elevato da 30 anni.
Non essendo stato compensato dalla crescita degli stipendi nominali, l’aumento dell’inflazione ha comportato una perdita di potere d’acquisto nel 2022 per i salariati e le salariate che non si osservava dai tempi della Seconda guerra mondiale.
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