Premi casse malati e costi dell'alloggio prime preoccupazioni delle famiglie
Più di tre quarti delle famiglie svizzere sono soddisfatte della loro vita attuale. Allo stesso tempo, però, più di due terzi pensano che la loro situazione peggiorerà nei prossimi tre anni. A preoccupare di più sono i premi dell'assicurazione malattie obbligatoria, le spese sanitarie in generale e i costi abitativi.
Da diversi anni, Credit Suisse pubblica il barometro delle preoccupazioni degli svizzeri. Finora, però, nessuno si era interessato da vicino a quali sono le inquietudini che attanagliano in maniera specifica le famiglie. Un vuoto colmato dall'organizzazione Pro Familia Svizzera e dall'assicurazione Pax, che hanno pubblicato martedì il primo Barometro svizzero delle famiglie.
Dal sondaggio effettuato presso oltre 2'000 famiglie emerge che le preoccupazioni principali riguardano i premi dell'assicurazione malattie, le spese sanitarie e quelle abitative. Seguono scuole/politiche educative e inflazione.
"In confronto, altre tematiche sociali attuali, come le tensioni geopolitiche, l'immigrazione o le incertezze dovute alla guerra, preoccupano meno le famiglie", si legge nel comunicatoLink esterno di Pro Familia.
Complessivamente, più di tre quarti (76%) delle famiglie svizzere sono soddisfatte della loro vita attuale. Allo stesso tempo, il 68% delle famiglie teme un peggioramento della qualità della vita nei prossimi tre anni.
Difficoltà finanziarie
Nel dettaglio, quattro famiglie su dieci (41%) hanno un reddito appena sufficiente per mantenersi. Il 6% delle famiglie non riesce ad arrivare a fine mese. Le famiglie della Svizzera italiana, quelle con bambini piccoli e i genitori single hanno particolari difficoltà finanziarie.
Più della metà delle famiglie (53%) dichiara di aver già rinunciato a cure mediche o terapeutiche, come quelle dentistiche, a causa dei costi.
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Equilibrio lavoro-famiglia
Per quanto riguarda la conciliazione tra lavoro e famiglia, quasi due terzi (64%) delle famiglie sono soddisfatte. La stessa percentuale è soddisfatta delle misure adottate dai datori di lavoro per promuovere questo equilibrio, anche se potrebbe essere ulteriormente rafforzato attraverso una maggiore flessibilità in termini di distribuzione degli orari di lavoro, telelavoro e lavoro a tempo parziale.
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