Secondo Avenir Suisse, la revisione annuale di alcune leggi permetterebbe una minore influenza dello Stato nella vita di tutti i giorni.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
Il think tank liberale Avenir Suisse chiede l’introduzione di un periodo circoscritto dedicato alle “pulizie di primavera legislative” durante il quale identificare e sopprimere le disposizioni superate, inadeguate o troppo costose.
Il Parlamento, sottolinea l’organizzazione in una nota diffusa mercoledì, dovrebbe consacrare a tale pratica una sessione speciale all’anno, oppure tre giorni per sessione ordinaria. Lo scopo sarebbe gestire la crescita dell’impronta statale, fortemente aumentata negli ultimi anni secondo Avenir Suisse, e sensibilizzare la politica sulla sovraregolamentazione.
Avenir Suisse suggerisce inoltre di adottare un riferimento in materia di salari nei settori in cui la concorrenza di manodopera è elevata. Concretamente, verrebbe calcolata una media delle condizioni d’impiego nel privato per alcune funzioni, da utilizzare poi come tetto massimo nel pubblico.
In terza battuta, il gruppo di riflessione vorrebbe che i posti nell’amministrazione fossero, nella misura del possibile, occupati da persone che hanno lavorato un certo numero di anni nel privato. Ciò consentirebbe di far comprendere meglio allo Stato il funzionamento di questo ramo e di facilitare ai collaboratori il passaggio fra i due mondi.
Questi tre nuovi approcci sono contenuti nel più recente studio di Avenir Suisse, incentrato sull’evoluzione della crescita dello Stato e del suo impatto. Durante gli ultimi dieci anni, si legge nel comunicato, gli effettivi del settore pubblico sono infatti saliti del 13%, contro l’8% di quello privato, raggiungendo quota 950’000 impieghi a tempo pieno, ovvero il 23% della manodopera elvetica.
Stato sempre più influente
La sfera d’influenza dello Stato progredisce pure nel privato, attraverso sussidi e privilegi. Per esempio, i fondi pubblici destinati al ramo del turismo, corretti dell’inflazione, sono più che triplicati in 30 anni, sottolinea Avenir Suisse.
Stando all’organizzazione, oltre la metà dei prezzi nella Confederazione non sono più il risultato di domanda e offerta, ma sono significativamente influenzati o addirittura direttamente controllati dallo Stato. Anche se la Svizzera è considerata estremamente competitiva a livello internazionale e il suo apparato è ritenuto snello, prosegue la nota, l’ampliamento dell’orbita statale è un aspetto critico in un Paese privo di risorse naturali, la cui prosperità si basa su un’economia dinamica e innovativa che dipende dalla vicinanza della politica alla popolazione.
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