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Pochi gli arrivi in Svizzera da Turchia e Siria

È basso linteresse o le procedure sono troppo complicate? Keystone / Sedat Suna

A un mese dal terremoto in Turchia e Siria, in Svizzera sono stati rilasciati solo 19 visti a chi ha una famiglia nella Confederazione.

Questo contenuto è stato pubblicato il 06 marzo 2023 - 21:45
tvsvizzera.it

È passato esattamente un mese dal terremoto che ha colpito Turchia e Siria e, ad oggi, i visti che la Confederazione ha rilasciato alle persone colpite per permettere loro di raggiungere i parenti in Svizzera sono solo 19 (sulle 204 richieste finora inoltrate). Sono state respinte 20 domande. Una cifra relativamente bassa che, secondo alcuni, rivela che le procedure sono troppo complicate, mentre per altri che l'interesse è basso.

La consigliera nazionale Sibel Arslan (Verdi), nata in Turchia, si dice "molto delusa" del fatto che dopo un mese siano così poche le persone che sono potute arrivare in Svizzera. Delusa, ma anche sopresa: "Si parlava di ben altre cifre. Secondo le mie informazioni sono oltre 1'600 le richieste preliminari fatte. Ora si parla di 200. Probabilmente queste sono solo le domande formali trattate al consolato o in ambasciata". 

Per il consigliere nazionale democentrista (UDC, destra conservatrice) Yves Nidegger è un segno del fatto che "la domanda e l'interesse sono molto bassi. In un periodo piuttosto breve noto, inoltre, che la metà delle decisioni già prese sono positive. Parliamo di dossier che erano probabilmente incompleti: significa che si sta agendo rapidamente e che i criteri [imposti dalle autorità] non sono rigidi".

Criteri che la Confederazione applica ancora alla lettera e che nelle ultime settimane si è sempre rifiutata di allentare.  

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