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Lanciata l’iniziativa per l’inclusione delle persone affette da handicap 

ragazza affetta da sindrome di down riordina documenti in un raccoglitore
Dal 2000 è vietata in Svizzera ogni discriminazione basata su un handicap. Keystone / Balazs Mohai

Un comitato composto da rappresentanti della società civile ha lanciato giovedì l'iniziativa "Per l'uguaglianza delle persone con disabilità (iniziativa per l'inclusione)" il cui scopo è quello di rendere effettiva anche a livello legislativo l'uguaglianza delle persone con disabilità.

Ora hanno a disposizione 18 mesi per raccogliere almeno 100’000 firme: se l’operazione andrà buon fine, la popolazione elvetica sarà chiamata alle urne per decidere se modificare o meno la Costituzione in questo senso.

In Svizzera “1,7 milioni di persone affrontano quotidianamente numerosi ostacoli che rendono difficile o impossibile la loro partecipazione alla società” e questo nonostante il fatto che dal 2000 sia vietato ogni tipo di discriminazione basato su un handicap. 

Rivendicata ad alta voce maggior dignità come cittadini

Per i fautori dell’iniziativa è deplorevole che oggigiorno la società non sia ancora pienamente inclusiva. A loro avviso, la disabilità va riconosciuta come parte integrante dell’essere umano. A sostegno del loro testo, il comitato cita un rapporto della Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) sui diritti delle persone con disabilitàCollegamento esterno pubblicato nel 2022 da cui emergono gravi carenze al riguardo in Svizzera. 

Difendendo l’uguaglianza tra abili e disabili, il comitato cita, tra gli ambiti della vita quotidiana in cui è necessario progredire, l’alloggio, l’occupazione, i trasporti, le infrastrutture pubbliche e i diritti politici. 

Concretamente, le persone con disabilità sono spesso costrette a vivere in istituti o non riescono a trovare un’occupazione benché abbiano voglia di lavorare. La mancanza di strutture adeguate rende loro difficoltoso recarsi dal medico oppure al ristorante. I e le disabili devono poter decidere autonomamente dove e con chi vivere, essere liberi di lavorare e di utilizzare i trasporti pubblici, stando al comitato. Devono insomma poter partecipare alla società in modo paritario. 

Ciò richiede misure di sostegno, sotto forma di assistenza, ausili o altri adattamenti. In particolare, è necessario rivedere le aree coperte dal contributo di assistenza. Attualmente, questo non copre per esempio quegli ausili di cui una persona con disturbi del linguaggio potrebbe aver bisogno per svolgere una professione. O non paga i servizi di un interprete per una persona sorda che vorrebbe lanciarsi in politica. 

Tra le organizzazioni che sostengono l’iniziativa figurano l’organizzazione di tutela delle persone con disabilità, Agile.ch, e Inclusion Handicap. A queste si aggiungono la Federazione svizzera dei sordi, Amnesty International Svizzera, la Fondazione per la democrazia diretta e l’associazione di lingua tedesca Tatkraft. 

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