Il Parlamento elvetico ha accolto questo venerdì la prima sessione di persone con disabilità. Alla fine delle discussioni è stata presentata ai presidenti delle due Camere una risoluzione che chiede di rafforzare la loro rappresentanza politica e la loro inclusione.
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Si è tenuta venerdì pomeriggio a Berna, nella sala del Consiglio nazionale, la sessione 2023 delle persone con disabilità. I e le partecipanti hanno trasmesso ai presidenti delle due Camere una risoluzione che chiede di rafforzare l’inclusione politica di chi è affetto da handicap.
Il testo approvato dai 44 parlamentari – scelti simbolicamente a occupare il 22% dei seggi, percentuale analoga a quella di portatori e portatrici di handicap in seno alla popolazione svizzera – invita autorità e società civile a rafforzare la rappresentanza politica delle persone con disabilità e a rimuovere le barriere che ostacolano il loro accesso alle cariche politiche, si legge in una nota diffusa a fine pomeriggio da Pro Infirmis, organizzatrice della sessione.
Le rivendicazioni riguardano anche il diritto di voto e di eleggibilità, che non deve poter essere revocato a causa di un handicap. Deve inoltre essere garantita una partecipazione paritaria alla vita politica e un’adeguata rappresentanza a tutti i livelli politici. Per raggiungere questi obiettivi, le persone con disabilità devono dal canto loro impegnarsi a livello politico.
L’appuntamento parlamentare, rivelatosi un successo – vi hanno assistito oltre 300 persone – è stato fortemente voluto dal consigliere nazionale Christian Lohr (Centro), unico parlamentare in sedia a rotelle, ed è stato organizzato in collaborazione con il presidente della Camera del popolo e suo collega di partito Martin Candinas.
“Siamo venuti oggi a Palazzo federale per esprimere la nostra ambizione a partecipare insieme alla costruzione del futuro del nostro Paese”, ha affermato Lohr, citato nella nota, aggiungendo che “la Svizzera federale sarà diversa dopo questa giornata”.
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