La Posta aumenterà nei prossimi anni le tariffe per l’invio delle lettere, secondo quanto ha affermato il presidente del consiglio d'amministrazione del gigante giallo Urs Schwaller, in un'intervista pubblicata oggi dal "Blick". L'incremento, ha precisato il dirigente dell’ex regia federale, sarà comunque "moderato".
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tvsvizzera/spal con RSI (TG dell'1.7.2017)
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I francobolli per la posta A e B saranno mantenuti, ma il prezzo di un franco per l’affrancatura A, che garantisce il recapito entro il giorno successivo all’invio, è troppo basso, rileva l’ex consigliere nazionale friburghese: “Intendiamo dunque aumentare le tariffe nel 2019”.
Dopo le reazioni negative legate all’annuncio una settimana fa della chiusura di circa 500 uffici postali entro il 2020, il presidente del consiglio d’amministrazione riafferma che la Posta svizzera ne manterrà almeno 800 e “dovrebbero restare persino 900 succursali”.
Ma sono diverse le voci che si sono levate contro il riorientamento del gigante giallo. In particolare molti ritengono che la Posta debba mantenere un servizio pubblico di qualità e universale su tutto il territorio nazionale.
Inoltre ci si domanda se debba continuamente produrre utili, che poi versa alla Confederazione, a scapito dell’occupazione e delle prestazioni all’utenza. Ma su questi punti è probabile che si confronterà prossimamente la politica.
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