Aspettare l'eventuale votazione popolare "Stop F-35" significherebbe esporsi a grandi ritardi e prezzi maggiorati
Keystone / Senior Airman Joseph Barron
La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati (CPS-S) ha deciso di incaricare il Consiglio federale a sottoscrivere il contratto con gli Stati Uniti entro il 31 marzo 2023 per l’acquisto degli aerei da combattimento F-35A per 6,1 miliardi di franchi.
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tvasvizzera.it/mrj
Questo primo via libera è una cattiva notizia per chi si oppone all’acquisto dei modelli americani. Con 9 voti a 2, infatti, la Commissione chiede al Governo di non aspettare l’esito dell’eventuale voto popolare. La richiesta (già evocata all’indomani dell’inizio del conflitto in Ucraina) verrà inserita nel messaggio sull’esercito 2022, che verrà discusso dal Consiglio degli Stati a giugno, e dal Consiglio nazionale nella sessione autunnale.
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“Non possiamo aspettare fino alla scadenza dell’offerta degli Stati Uniti. Se dovesse scadere, il prezzo d’acquisto aumenterebbe e anche i tempi d’acquisto non sarebbero più garantiti”, ha spiegato ai microfoni della RSI il presidente della Commissione, l’esponente dell’Unione democratica di centro (destra sovranista) Werner Salzmann. “Con la guerra in atto in Ucraina, la Svizzera deve potenziare velocemente le sue capacità di difesa. Non si tratta solo di competenze, ma anche di materiale adatto per difenderci”.
Non c’è motivo per attendere, ha aggiunto, poiché il popolo si è già espresso a favore di questo acquisto. Sul principio, ma non sul modello, la cui scelta è stata lasciata al Governo. Inoltre, se anche dovesse esserci una votazione popolare sull’iniziativa “Stop F-35”, potrebbe tenersi solo nel 2024, ossia troppo tardi.
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