Tasse, passa in Senato la riforma promessa da Trump
Il Senato degli Stati Uniti ha approvato di misura nella notte, con 51 voti contro 49 (con la sola defezione del repubblicano Bob Corker), la riforma fiscale promessa dal presidente Donald Trump.
Il testo, che prevede un generoso taglio delle tasse di circa 1’400 miliardi di dollari, dovrà ora essere armonizzato con l’analoga proposta votata a metà novembre dalla Camera dei Rappresentanti. Ma le due versioni sono molto simili e la maggioranza repubblicana spera di dare il via libera definitivo al progetto entro Natale.
Ma non mancano critiche al testo che accorda sostanziosi sgravi fiscali alle grandi aziende e ai ceti più facoltosi, definiti dall’opposizione democratica dei veri e propri regali ingiustificati.
Da parte loro i rappresentanti dell’elefante sostengono che in questo momento bisogna favorire la produzione della ricchezza, agevolando fiscalmente gli operatori economici, piuttosto che preoccuparsi della sua redistribuzione. Mentre sul fronte opposto si sottolinea che la manovra avrà effetti limitati nel tempo, come già avvenuto in passato, e finirà per aggravare ulteriormente la voragine nei conti pubblici federali.
Ad ogni modo il presidente Trump, vedendo ormai il traguardo ad un passo, ha affermato via Twitter che "questa settimana possiamo fare alle famiglie della classe media, che sono la spina dorsale del Paese, un gran bel regalo di Natale, un massiccio taglio delle tasse". Il realtà gli oppositori al progetto sostengono che sarà proprio il ceto medio a pagare il prezzo più alto della riforma, a tutto vantaggio dei più ricchi.
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