Firmato un accordo sui servizi finanziari tra Svizzera e Regno Unito
Le piazze finanziarie della Svizzera e della Gran Bretagna si sono avvicinate grazie alla firma, giovedì a Berna, di un accordo sul riconoscimento reciproco dei servizi finanziari tra la "ministra" svizzera delle finanze Karin Keller-Sutter e il suo omologo britannico Jeremy Hunt.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
La Svizzera e il Regno Unito hanno firmato un accordo concernente il mutuo riconoscimento nel settore dei servizi finanziari, che prende il nome di “Berne Financial Services Agreement”Collegamento esterno. L’intesa, unica al mondo per approccio e campo d’applicazione e giunta al termine di un processo negoziale durato più di due anni, rafforza la competitività e promuove una stretta collaborazione tra due importanti piazze finanziarie internazionali.
In un contesto particolarmente complesso, il “Berne Financial Agreement” lancia un forte segnale a favore di mercati finanziari aperti e resilienti, dimostrando la capacità di azione internazionale della Svizzera, si legge nel comunicato diffuso oggi dal Consiglio federale.
Nel documento da loro sottoscritto, Berna e Londra hanno riconosciuto l’equivalenza reciproca dei rispettivi regimi giuridici e prudenzialiin specifiche aree del settore finanziario (banche, servizi d’investimento, assicurazioni, gestione patrimoniale e delle infrastrutture del mercato finanziario per i clienti professionali). In questo modo per entrambe le parti l’accesso ai rispettivi mercati viene agevolato. Inoltre, viene rafforzata la cooperazione sul piano della regolamentazione e della vigilanza, garantendo così la stabilità e l’integrità come pure la protezione dei clienti.
La consigliera federaleKarin Keller-Sutter (direttrice del Dipartimento federale delle finanze) ha detto che l’accordo contribuisce a preservare e rafforzare a lungo terminela competitività internazionale della piazza finanziaria elvetica. Il Consiglio federale elaborerà ora un messaggio che sottoporrà al Parlamento poiché, per poter entrare in vigore, l’accordo deve essere approvato dai Parlamenti di entrambi gli Stati.
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