La Svizzera dovrà incrementare la produzione di energia, in particolare da fonti rinnovabili, poiché un’intesa con l’Unione Europea in questo settore è tutt’altro che scontata.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
A dirlo è il consigliere federale Albert Rösti che in un’intervista rilasciata a varie testate del gruppo editoriale Tamedia ha affermato che “al momento non possiamo essere sicuri di avere un accordo di questo tipo”.
Il ministro dell’energia ritiene prioritario un piano per garantire l’approvvigionamento elettrico attraverso un potenziamento delle infrastrutture produttive e questo, “nel breve termine, è possibile solo con il solare, il biogas, l’acqua e il vento. Tutto il resto è aleatorio”.
Dall’altro lato, Albert Rösti sostiene che le trattative per un’intesa globale con l’Unione Europea, che sono riprese dopo la decisione di Berna di non firmare nel maggio del 2021 l’Accordo quadro, debbano contemplare anche la questione energetica.
L’avvicinamento tra Berna e Bruxelles, in concomitanza con lo scoppio del conflitto in Ucraina, ha portato a un’intensificazioni dei contatti diplomatici e il Governo elvetico intende mettere a punto le direttrici di un mandato negoziale entro fine giugno.
In ambito energetico le trattative per un’intesa sull’elettricità tra Svizzera e UE erano iniziate nel 2007 ma l’ultimo incontro tra i rappresentanti della Confederazione e dell’Ue sul tema risale ormai al 2018.
L’opinione del direttore del Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) viene condivisa dagli attori del settore, in particolare da Swissgrid, il gestore della rete elettrica nazionale, che ha definito un accordo sull’elettricità con l’UE di importanza strategica tale da doverne fare, a giudizio del direttore Yves Zumwald, una “priorità assoluta”.
Nelle settimane antecedenti alla sua elezione dello scorso dicembre in Governo Albert Rösti aveva sostenuto che “l’approvvigionamento energetico è il problema più urgente per la Svizzera” e si era detto favorevole a un maggiore utilizzo delle fonti rinnovabili, senza però escludere alcuna opzione, incluso il nucleare”.
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