La Camera bassa imprime un’accelerazione nella realizzazione di impianti eolici in Svizzera: restrizioni alle opposizioni e competenze concentrate nelle mani dei Cantoni (a discapito dei Comuni).
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
La revisione della legge sui parchi eolici è passata mercoledì al Consiglio Nazionale con 134 voti contro 51 e 9 astenuti (il dossier passa ora all’esame dell’altra Camera). Lo scopo delle nuove norme elaborate in seguito ai timori di approvvigionamento in elettricità emersi lo scorso anno, ha spiegato la relatrice commissionale Priska Wismer-Felder, è quello di potenziare la produzione di energia elettrica in inverno.
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Il disegno di legge prevede che in futuro non siano più i Comuni bensì i Cantoni a rilasciare le autorizzazioni edilizie e solo l’autorità giudiziaria cantonale superiore potrà interporre ricorso contro il permesso di costruzione. Il ricorso al Tribunale federale (TF) sarà ammissibile soltanto nel caso in cui si debbano chiarire questioni di diritto di importanza fondamentale.
Le nuove procedure accelerate si applicheranno tuttavia unicamente agli impianti di importanza nazionale che dispongono di un piano d’utilizzazione passato in giudicato e che raggiungono una produzione annua di almeno 20 gigawattore (GWh), e ciò soltanto fino a ottenere potenza installata supplementare complessiva pari a 600 Megawatt (MW) rispetto al 2021.
Questo limite relativo alla potenza è stato preferito a quello iniziale che menzionava una produzione aggiuntiva di 1 terawattora (TWh). Con questo progetto, ha poi spiegato il consigliere federale Albert Rösti, potranno essere realizzate in tempi relativamente rapidi 140-150 turbine. Le nuove norme consentono infatti di accelerare di due – tre anni progetti in gestazione da un decennio. Attualmente dispongono di un piano d’utilizzazione passato in giudicato sei progetti nei cantoni Soletta, Vaud e Vallese. Altri quattro a Neuchâtel, Berna e Vaud sono in attesa di una decisione del TF.
Durante le discussioni solo l’UDC (destra ultraconservatrice) si è opposta al disegno di legge, chiedendo che il progetto venga rinviato in commissione, per riequilibrare le competenze in favore dei Comuni.
La popolazione è spesso critica verso la costruzione di parchi eolici, ad esempio per quel che concerne il rumore o la biodiversità, ha sottolineato l’UDC Christian Imark, che ha ricordato come l’associazione dei comuni sia contraria al disegno. Il solettese ha anche messo in dubbio l’utilità dei parchi eolici, ricordando come per sostituire la centrale nucleare di Gösgen (SO) occorrerebbero ben 1’700 turbine eoliche.
Le eventuali opposizioni dei cittadini e dei Comuni sono però già state considerate nell’elaborazione dei piani d’utilizzazione passati in giudicato, ha replicato Nicolò Paganini (Centro). Insomma, senza l’approvazione delle autorità comunali non ci possono approvare piani d’utilizzazione, ha sostenuto con successo il sangallese.
Da notare che inizialmente l’iniziativa parlamentare all’origine dell’atto legislativo chiedeva anche di accelerare le procedure per i progetti di centrali idroelettriche. Tale richiesta è poi stata abbandonata visto che è stata ripresa nel disegno di legge su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili.
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