Uno su quattro ci ricasca. Chi da minorenne ha commesso dei reati ha una discreta probabilità di delinquere anche da adulto. Lo ha confermato uno studio dell'Ufficio federale di statitstica che ha preso in considerazione i giovani ndai nel 1992.
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tvsvizzera.it/fra con RSI
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Per lo studio sono stati osservati un gruppo di 6649 minorenni svizzeri nati in Svizzera, che hanno commesso un reato ai sensi del Codice penale, della legge sulla circolazione stradale o di quella sugli stupefacenti.
È emerso che il 25% di loro (1664 persone) è stato nuovamente condannato da un tribunale per adulti in un’età compresa tra i 18 e i 23 anni. I maschi sono nettamente sovrarappresentati tra i minorenni condannati, con il 73% del totale, e lo stesso vale per i giovani adulti recidivi: il rischio che i minorenni di sesso maschile siano condannati da un tribunale per adulti dopo aver subito una condanna prima dei 18 anni è quasi quattro volte maggiore rispetto alle loro coetanee donne.
Altro dato che non sorprende: maggiore è il numero di condanne da minorenni, maggiore sarà la frequenza di condanne in età adulta. La recidività dopo i 18 anni sembra anche dipendere almeno in parte dalla gravità dei reati commessi durante la minore età. Infatti, il tasso di ricondanna in età adulta è pari al 17% per quanto concerne i minorenni che hanno commesso solo qualche contravvenzione, mentre è pari al 29% per coloro che hanno commesso dei delitti o dei crimini.
Lo studio rileva infine che la probabilità di recidiva in età adulta aumenta quando nel curriculum penale del minorenne figurano reati di natura diversa, in particolare quelli legati agli stupefacenti e alla violazione del codice stradale.
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