Le lettere di posta A (rapida) e B (classica) inviate in Svizzera aumenteranno di 10 centesimi ciascuna. Incrementato anche di 1,50 franchi il costo per l'invio di pacchi.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
Dal 2024, la Posta svizzera aumenterà le sue tariffe. Le lettere di Posta A e B costeranno 10 centesimi in più e i pacchi cresceranno di 1,50 franchi. Il Sorvegliante federale dei prezzi ha approvato tali incrementi, indica il gigante giallo in una nota odierna. A partire dal primo gennaio 2024 una lettera di Posta A (rapida) in formato standard costerà 1,20 franchi (attualmente 1,10) e una di Posta B costerà 1 franco (ora 90 centesimi). Dal canto loro, i pacchi “Economy” e “Priority” fino a 2 kg avranno rispettivamente un prezzo di 8,50 franchi (attualmente 7 franchi) e di 10,50 franchi (ora 9 franchi), viene precisato nel comunicato.
Secondo “Mister Prezzi” Stefan Meierhans, l’ex regia federale avrebbe voluto aumentare ancor di più le tariffe: da 1,10 a 1,40 franchi quelle delle lettere di Posta A e da 0,90 franchi a 1,10 per la Posta B, ma lui ha potuto “frenare in modo significativo le richieste” della Posta.
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Stando alla Posta, tali aumenti sono imprescindibili: da un lato, a causa del persistente calo dei volumi delle lettere (ridottosi di un terzo nell’ultimo decennio) e delle operazioni allo sportello (-15% solo nel 2022). Dall’altro, per via dell’attuale tasso d’inflazione che ha determinato un notevole incremento dei costi legati a energia, trasporti, materiale e salari, costi di cui l’azienda si fa carico nell’anno in corso. “Non possiamo più continuare a sostenerli da soli, ecco perché queste misure tariffarie sono assolutamente necessarie”, afferma il direttore generale della Posta Roberto Cirillo, citato nella nota.
Il gigante giallo sostiene tuttavia di trasferire alla clientela solo una parte di questi costi supplementari. Nonostante le misure tariffarie, la Posta continuerà ad assumersene una fetta consistente, si legge ancora nel comunicato. L’intesa trovata con il Sorvegliante dei prezzi non riuscirà infatti a controbilanciare interamente l’aumento dei costi e il futuro calo delle lettere e delle operazioni allo sportello. “Per questo dovremo tirare ancor più la cinghia”, afferma Cirillo, citato nella nota.
In concreto, la Posta dovrà aumentare la propria efficienza, spingendosi oltre l’obiettivo di risparmio prefissato di 300 milioni di franchi entro il 2030. “La nostra priorità è di mantenere la qualità dell’azienda in tutte le regioni del Paese, nonostante le misure di efficienza”, aggiunge il CEO.
L’anno scorso l’ex regia federale ha realizzato un utile consolidato di 295 milioni di franchi, in flessione di 157 milioni di franchi rispetto al 2021. All’origine di questo calo ci sarebbero le conseguenze congiunturali della guerra in Ucraina, la politica dei tassi d’interesse e i costi extra legati all’inflazione.
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