I privati svizzeri che accolgono i profughi ucraini sono sottoposti a controlli da parte dell'associazione Campax. Il rischio di abusi, infatti, è presente.
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La maggioranza dei rifugiati giunti in Svizzera (sono già 11’000) è costituita da donne e bambini, che saranno in parte ospitati da privati e famiglie. Il rischio è che queste persone, spesso vulnerabili, potrebbero venir sfruttate.
In Svizzera sono già 100’000 i posti letto messi a disposizione da famiglie, privati e alberghi. A raccogliere le candidature e occuparsi dell’abbinamento tra privati e famiglie c’è l’associazione Campax. L’organizzazione sa che dietro alle opportunità ci sono talvolta anche dei rischi e prende le dovute precauzioni: “Si visitano le potenziali famiglie di accoglienza e si chiede loro un estratto del casellario giudiziale, in modo da scoraggiare eventuali malintenzionati”, spiega ai microfoni della RSI Iared Camponovo, coordinatore Campax.
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Gli abusi, però, sono sempre dietro l’angolo: diverse offerte sospette sono apparse in queste settimane: chi cerca solo donne giovani e chi persone pronte a curare il giardino. Queste vengono scartate subito. Inoltre bambini e minori non accompagnati non vengono assegnati a famiglie e privati ma a strutture specializzate.
Anche i cantoni riconoscono che ci sia un rischio di sfruttamento di forza lavoro, di abusi sessuali o di violenza e per questo puntano su accompagnamento e sensibilizzazione: “Reputiamo sia necessario seguire le famiglie ospitanti e gli stessi rifugiati. Ai cantoni abbiamo chiesto se sono in grado di farlo da soli con il loro personale – come avviene di solito nel settore d’asilo – oppure se vogliono affidarsi a delle organizzazioni caritatevoli”, ha spiegato Gaby Szöllösy, segretaria della Conferenza dei direttori cantonali della socialità.
Coordinare tutte queste operazioni è necessario perché gli arrivi di persone in fuga dal Ucraina continueranno e servirà più solidarietà possible.
Creato lo Stato maggiore asilo
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