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UDC condannata per discriminazione razziale

Il Tribunale federale ha confermato la condanna per discriminazione razziale inflitta all'ex segretario generale dell'UDC Martin Baltisser e alla sua supplente Silvia Bär per una inserzione pubblicitaria in cui si faceva riferimento a kosovari violenti.

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Il segretario generale dell’UDC (Unione democratica di centro) Martin Baltisser, e la sua vice Silvia Bär erano stati condannati nell’aprile del 2015 a pene pecuniarie sospese dal Tribunale regionale di Berna. La corte li aveva riconosciuti colpevoli di discriminazione razziale.

La storia

I due imputati, nel 2011, si erano ispirati a un fatto di cronaca nera avvenuto a Interlaken nel Canton Berna per pubblicare un’inserzione con la scritta “i kosovari accoltellano gli svizzeri”. La corte si era detta convinta che fossero coscienti del fatto che lo slogan potesse suscitare un clima di ostilità nei confronti degli albanofoni. Si trattò di un’illecita generalizzazione, avevano scritto i giudici. L’UDC (partito di destra con la maggioranza relativa in Svizzera) reagì allora parlando di un “verdetto politico”. 

Condanna definitiva

Il Tribunale federale ha dunque confermato oggi, a distanza di due anni, la condanna per discriminazione razziale inflitta dalla giustizia bernese.

Secondo la suprema corte di Losanna l’inserzione, dipingendo come violenta la comunità kosovara, è lesiva della sua dignità umana. L’inserzione dell’UDC, pubblicata la prima volta nell’agosto del 2011 e poi riutilizzata nella campagna in vista della votazione del 9 febbraio 2014 sull’iniziativa “contro l’immigrazione di massa”, portava a caratteri cubitali la scritta “Kosovaren schlitzen Schweizer auf!”, nella versione italiana “Dei kosovari pugnalano uno svizzero”.

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