Nulla di fatto dall'incontro tra Esecutivo cantonale e Ufficio presidenziale del Parlamento per la messa in vigore dell'iniziativa popolare accettata dal 58% dei ticinesi
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L’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio ticinese ha incontrato oggi, lunedì, una delegazione governativa al fine di definire la strategia da attuare per l’applicazione dell’iniziativa UDC “Prima i nostri”, che a fine settembre ha raccolto il 58% dei consensi popolari. La riunione, durata circa un’ora, si è conclusa senza aver portato a nessuna decisione concreta, al momento.
Quel che è certo è che spetterà al presidente Fabio Badasci (Lega) e ai suoi vice il compito di trovare l’iter corretto per risolvere una questione che appare in salita anche solo dal profilo metodologico.
Le possibilità sono infatti due: un tavolo di lavoro tecnico sotto la guida dell’Esecutivo (opzione gradita agli iniziativisti e ai loro alleati), o una commissione parlamentare formata da sei membri. Il nulla di fatto di stamani ha suscitato malcontento, a iniziare dagli inziativisti UDC che avevano, dal canto loro, già definito uno scadenziario. Ciò che è certo è che se la scelta dovesse cadere sul tavolo tecnico, c’è da capire se sarà allargato al settore economico e ai sindacati.
Mercoledì il presidente del Consiglio di Stato Paolo Beltraminelli incontrerà il governatore lombardo Roberto Maroni per discutere proprio dei contenuti dell’iniziativa.
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