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Terrorismo islamico, sei arresti in Lombardia

Fermate tre persone pronte a partire per la siria. Valutavano anche attentati.

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Ancora una storia di immigrati decisi a partire per la Siria, per diventare foreign fighters. E ancora una volta ci sono di mezzo dei bambini. Dopo il caso della donna italiana che ha lasciato il paese con il marito musulmano e i tre figli piccoli, ecco un’altra famiglia che aveva la stessa intenzione. Ma stavolta le forze dell’ordine sono riuscite a prevenire la partenza, compiendo alcuni arresti ed emettendo ordini di carcerazione per i latitanti.

Al centro della vicenda una coppia di presunti estremisti islamici, padre e madre di due bambini di 2 e 4 anni, residenti nella provincia di Lecco. Sono stati arrestati in una operazione congiunta Ros-Digos, nell’ambito della quale sono state emesse sei ordinanze di custodia cautelare. L’uomo, Abderrahim Moutaharrik, era stato campione svizzero di KickboxingCollegamento esterno. Pur vivendo a Lecco, infatti, si allenava in una palestra di Canobbio.

Ai due si sarebbe dovuto unire un marocchino di 23 anni residente in provincia di Varese, pure destinatario della misura restrittiva, emessa dal gip di Milano per il reato di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale. Il giovane è fratello di un altro foreign fighter, Oussama KhachiaCollegamento esterno, espulso dall’Italia nel gennaio 2015 e poco dopo dal Ticino, dove si era trasferito in quanto marito di una cittadina elvetica. Stando agli inquirenti Oussama sarebbe morto recentemente in Siria.

Le tre persone arrestate erano in contatto con altri due coniugi, già residenti in provincia di Lecco, partiti verso la regione siro-irachena nel febbraio 2015, anch’essi raggiunti dal provvedimento cautelare, così come una loro parente, che si è adoperata per mettere in contatto questi ultimi con gli aspiranti combattenti.

L’operazione, coordinata dalla Procura distrettuale di Milano d’intesa con la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, è cominciata all’alba in diverse province della Lombardia e del Piemonte, ed è stata condotta congiuntamente dalle Digos di Lecco, Varese, Milano.

Ci sarebbero elementi secondo i quali alcuni degli arrestati stavano valutando anche l’ipotesi di compiere attentati in Italia.

gin/ATS

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