Traffico e distanza di sicurezza, raffica di sanzioni in Ticino

Nel 2024, nel Canton Ticino, sono state revocate 44 patenti e notificati 15 ammonimenti per infrazioni legate alla distanza di sicurezza. Un dato che riaccende il dibattito sull’equilibrio tra prevenzione e repressione sulle strade ticinesi.
Il fenomeno del tallonamento stradale, ovvero il mancato rispetto della distanza minima di sicurezza tra veicoli, è diventato un tema di crescente dibattito nel Canton Ticino. Forse non tutti sanno che il mancato rispetto della distanza di sicurezza è sanzionato dall’Art. 34 della Legge federale sulla circolazione stradale (LCStrCollegamento esterno). Eppure, lo è. La Polizia cantonale ticinese ha intensificato i controlli in questo ambito avvalendosi di apparecchiature specifiche, suscitando preoccupazioni tra gli automobilisti e portando all’interrogazione parlamentareCollegamento esterno del deputato Giovanni Albertini di Avanti con Ticino&Lavoro, inoltrata a fine giugno 2025.
Albertini ha sollevato dubbi sulla proporzionalità delle sanzioni e sull’approccio repressivo piuttosto che preventivo adottato dalle autorità e ha espresso le sue preoccupazioni: “Sono stato contattato da diverse persone che rischiano pesanti multe o addirittura la revoca della patente di guida”.
“Mi chiedo come faccia la polizia a selezionare una singola automobile, quando in certi momenti a essere multata potrebbe essere la quasi totalità degli utenti della strada”
Giovanni Albertini, deputato in Gran Consiglio
Il deputato di Ticino&Lavoro ha inoltre sottolineato la necessità di buon senso e umanità, considerando il contesto stradale ticinese: “La sicurezza stradale è una priorità ma ci vogliono anche buon senso e umanità. Va considerato anche il contesto in cui viviamo, caratterizzato da una rete stradale spesso congestionata, con cantieri, carreggiate ristrette e limiti di velocità variabili. Mi chiedo come faccia la polizia a selezionare una singola automobile, quando in certi momenti a essere multata potrebbe essere la quasi totalità degli utenti della strada”.
L’interrogazione parlamentare di Albertini, intitolata “Revoche di patente per distanza di sicurezza: giusta prevenzione o eccesso punitivo?Collegamento esterno“, ha posto diverse questioni cruciali al Consiglio di Stato, tra cui il numero di controlli, le revoche di patente, gli importi delle multe, i margini interpretativi degli agenti e l’impiego dei proventi delle sanzioni.
La risposta del Governo ticinese
Il Governo ticinese ha rispostoCollegamento esterno alcuni giorni fa in modo articolato (6sei pagine) fornendo chiarimenti sulle modalità di controllo e sulle sanzioni, evidenziando l’impegno nella prevenzione dei tamponamenti. Dal 1° gennaio 2023 al 1° maggio 2025 sono stati effettuati 118 controlli con apparecchi Sat Speed.
Il Sat Speed è un dispositivo installato a bordo dei veicoli della polizia che registra video della circolazione, misura la velocità dei mezzi e calcola in tempo reale la distanza tra i veicoli. Il software analizza le immagini e determina con precisione la distanza tra le ruote anteriori del veicolo che segue e quelle posteriori del veicolo davanti. Il sistema è certificato e i dati raccolti sono legalmente validi, con valore probatorio in sede amministrativa.
“Nel 2024 sono state ritirate 44 patenti per infrazioni alla distanza di sicurezza”
Dato fornito dal Governo ticinese
Oltre al Canton Ticino, anche la Polizia cantonale sangallese ha adottato un sistema tecnologico simile al Sat Speed per il controllo della distanza di sicurezza tra veicoli.
I risultati delle rilevazioni vengono trasmessi al Ministero pubblico e all’Ufficio della circolazione per l’eventuale applicazione di sanzioni, che possono arrivare fino alla revoca della patente. L’introduzione del Sat Speed, come sottolineano il Governo e la Polizia cantonale, risponde alla necessità di prevenire i tamponamenti, aumentare la sicurezza e sensibilizzare gli automobilisti su una norma spesso trascurata.
Per quanto riguarda le revoche, il Governo ha comunicato che nel 2024 sono state ritirate 44 patenti da 1 a 3 mesi e inflitti 15 ammonimenti per infrazioni legate alla distanza di sicurezza, inclusi i casi di tamponamento.
La giurisprudenza federale stabilisce criteri precisi per la gravità delle infrazioni relative alla distanza di sicurezza. Cosa questo significhi lo spiega ancora il Governo nella sua risposta: “Considerando che la distanza di sicurezza tra i veicoli, in situazioni normali e favorevoli, è di almeno 1,8 secondi, la giurisprudenza federale ribadisce con costanza che una distanza inferiore a 0,6 secondi rappresenta un’infrazione grave sanzionata, dal punto di vista amministrativo, con la revoca della patente di guida della durata di almeno 3 mesi e una distanza inferiore a 0,8 secondi ma non inferiore a 0,6 costituisce un’infrazione di media gravità punita con la revoca di almeno un mese”.
In sostanza, viene considerata infrazione medio-grave ogni distanza inferiore a 1 secondo, corrispondente a circa 10-12 metri a una velocità di 120 km/h.
Il Governo, spesso accusato di utilizzare questi controlli per rimpolpare le casse statali, ha infine sottolineato che l’installazione e il posizionamento dei radar rispondono esclusivamente a criteri di prevenzione e sicurezza, non a logiche finanziarie. Gli importi delle multe (circa 13 milioni di franchi nel 2024), come specificato dal Governo, “sono destinati alle entrate generali dello Stato”.
>>Sul tema un servizio della RSI:

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La situazione in Italia
La normativa italiana sulla distanza di sicurezza è regolata dall’Articolo 149 del Codice della StradaCollegamento esterno, che impone ai conducenti di mantenere uno spazio sufficiente per arrestare il veicolo in tempo utile ed evitare collisioni. Analogamente alla Svizzera, la giurisprudenza italiana non stabilisce una distanza fissa in metri, ma la rapporta alla velocità, alle condizioni della strada e al traffico.
Le sanzioni previste dall’Articolo 149, che disciplina il rispetto della distanza di sicurezza tra veicoli, variano in base alla gravità dell’infrazione. In caso di violazione generica, è prevista una sanzione amministrativa che va da 42 a 173 euro. Se dalla mancata distanza deriva una collisione con danni gravi ai veicoli, la multa aumenta, oscillando tra 87 e 344 euro. Inoltre, se lo stesso conducente commette due infrazioni di questo tipo nell’arco di due anni, alla seconda violazione si aggiunge la sospensione della patente, per un periodo compreso tra uno e tre mesi. Nei casi più gravi, ovvero quando la collisione provoca lesioni personali, la sanzione amministrativa può variare da 430 a 1’731 euro, senza escludere l’applicazione delle sanzioni penali previste per i reati di lesioni colpose o omicidio colposo.
“La mancanza della distanza di sicurezza è stata la causa di 15’172 incidenti nel 2024”
Dati Istat
È importante notare che, in Italia, la presunzione di mancato rispetto della distanza di sicurezza si applica in caso di tamponamento, e spetta al conducente tamponante dimostrare che la collisione è stata causata da fattori a lui non imputabili. La normativa italiana, pur non specificando un tempo di reazione come nel Canton Ticino, enfatizza la necessità di una distanza adeguata per un arresto tempestivo, con un approccio che bilancia la prevenzione e la sanzione in base alla gravità dell’infrazione e alle sue conseguenze dell’infrazione.
Secondo i dati ISTATCollegamento esterno relativi agli incidenti stradali in Italia nel 2024, la mancanza della distanza di sicurezza è stata una delle cause più rilevanti, con 15’172 casi registrati. Questo dato evidenzia la diffusione di tale comportamento scorretto sulle strade italiane e la sua incidenza sugli incidenti.
Revoca patenti in Italia
Il 2024 ha inoltre segnato un forte aumento nei ritiri di patente: circa 38’000 sospensioni o revoche, secondo la Polizia Stradale (in Svizzera quasi 87’000). L’incremento è stato particolarmente evidente dopo l’entrata in vigore, il 14 dicembre, del nuovo Codice della Strada, che ha introdotto sanzioni più severe per comportamenti pericolosi, in particolare l’uso del cellulare alla guida. Nei primi mesi del 2025, infatti, circa la metà dei ritiri è stata causata proprio dall’uso dello smartphone al volante.
Il primo trimestre del 2025 ha registrato 16’432 patenti ritirate, con un incremento del +55% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (10’620). Un dato che conferma l’effetto immediato delle nuove regole, che prevedono anche sospensioni brevi (da 7 a 15 giorni) per alcune infrazioni, in base al punteggio residuo sulla patente. Una misura pensata per colpire in modo rapido e mirato i comportamenti più rischiosi, senza attendere l’esaurimento completo dei punti.

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