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Olimpiadi 2026, il Governo grigionese si dice “irritato” dalle autorità italiane

statua cerchi olimpici su una piazza
Keystone-SDA

La mancata garanzia da parte italiana sulla copertura dei costi per la gestione del traffico legato alle Olimpiadi 2026, a pochi giorni dall'evento, sta causando irritazione al Governo retico.

L’atteggiamento delle autorità italiane sui costi del concetto di gestione del traffico durante le Olimpiadi 2026 “irrita” il Governo retico. Finora da parte italiana non sono ancora state date garanzie sul credito. E all’inizio dei Giochi mancano solo 59 giorni.

I costi per la gestione del traffico e per il dispositivo di sicurezza ammonteranno a circa 5,5 milioni di franchi. Dal versante italiano è stato prospettato un contributo di 600’000 euro, si legge in una risposta del Governo a un’interpellanza della granconsigliera dei Verdi Grigioni, Anita Mazzetta. “È circa un decimo dell’importo complessivo”, ha sottolineato seccata la deputata martedì pomeriggio in Parlamento. Mazzetta ha chiesto al Governo chiarezza a riguardo dell’assunzione dei costi da parte italiana.

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Il portale di Zernez del tunnel Munt la Schera.

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Milano-Cortina 2026, l’accesso a Livigno un peso per i Grigioni 

Questo contenuto è stato pubblicato al Tra tunnel privati, passi chiusi e molti spettatori in arrivo, il Canton Grigioni si trova al centro di una sfida logistica e politica in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. A preoccupare l’accesso a Livigno sede delle gare di snowboard e freestyle.

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I Giochi olimpici invernali Milano Cortina 2026 coinvolgeranno infatti indirettamente anche i Grigioni. Circa 4’000 visitatori, che seguiranno le gare di freestyle e snowboard a Livigno, transiteranno sulle strade grigionesi. Per far fronte a questo aumento del traffico, il Cantone dei Grigioni ha elaborato un piano per gestire la situazione.

Diversi incontri, ma nessuna risposta

La Consigliera di Stato Carmelia Maissen (Centro) ha detto in Gran Consiglio che la collaborazione transfrontaliera funziona bene a livello tecnico e operativo. “Purtroppo, per quanto riguarda la questione dell’assunzione dei costi da parte degli organizzatori dei Giochi Olimpici invernali, il quadro è leggermente diverso”, ha spiegato.

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Cartellone stradale all'entrata di LIvigno che ricorda i Giochi olimpici.

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Milano-Cortina 2026: le Olimpiadi non volute che i Grigioni pagano

Questo contenuto è stato pubblicato al Il Governo retico ha approvato mercoledì un piano che prevede una spesa massima di 5,5 milioni di franchi, di cui circa un milione sarà a carico del Cantone stesso.

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Malgrado diversi incontri, scambi e sollecitazioni scritte all’assessore della Regione Lombardia, Massimo Sertori, e al presidente, Attilio Fontana, fino ad oggi – a 59 giorni dall’inizio dei Giochi – manca un impegno vincolante sui mezzi finanziari. “Considerando la disponibilità espressa dal Canton Grigioni ad assumersi anche una parte dei costi, l’atteggiamento della parte italiana è difficilmente comprensibile, per non dire irritante, per il Governo retico”, ha aggiunto in modo schietto la responsabile del Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità.

A metà novembre il tema è stato sollevato anche in un incontro a Roma fra il consigliere federale Ignazio Cassis e il ministro degli affari esteri italiano Antonio Tajani. Ma anche in quel caso non sono state date conferme. Alla luce di questi fatti il Governo grigionese, per bocca di Carmelia Maissen, non riesce a scrollarsi di dosso l’impressione che i partner italiani stiano deliberatamente ritardando una risposta. “Ciò non corrisponde per niente alle nostre aspettative nei confronti degli organizzatori dei Giochi olimpici invernali Milano Cortina 2026”, ha terminato Maissen, assicurando la granconsigliera che l’Esecutivo cantonale continuerà le trattative.

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