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Più vigilanza sui sussidi nei trasporti pubblici

autopostale in una curva
Per i sussidi percepiti illegalmente, AutoPostale restituirà a Confederazione, Cantoni e Comuni circa 190 milioni di franchi. © Keystone / Urs Flueeler

Dopo il caso riguardante l'uso improprio dei sussidi da parte di AutoPostale, l'Ufficio federale dei trasporti ha deciso di inasprire la sorveglianza nei confronti degli attori che operano in questo settore.


Per evitare il ripetersi di vicende come quella che ha coinvolto la filiale della Posta, che truccava la contabilità per incassare più sovvenzioni pubbliche, l’Ufficio federale dei trasporti (UFT) ha comunicato lunedìCollegamento esterno di avere adeguato il suo sistema di vigilanza.

Il “caso Autopostale” – scrive l’UFT – ha “rivelato che le imprese di trasporto sono sempre più focalizzate sull’ottenimento di utili”.

Il servizio della RSI:

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In particolare, sarà rafforzato il ruolo degli organi esterni di verifica e le imprese dovranno presentare ogni anno un’autodichiarazione del rispetto del diritto in materia di sussidi.

L’UFT controllerà inoltre in maniera più estesa il traffico regionale viaggiatori sovvenzionato, con l’obiettivo di verificare meticolosamente la correttezza degli importi e l’impiego dei sussidi.

Si prevede, tra le altre cose, di analizzare in maniera approfondita eventuali differenze di bilancio e rendicontazione, di procedere a scrupolosi controlli a campione e di valutare la plausibilità degli importi sulla base di un’analisi comparativa.

Si instaurerà un controllo approfondito anche nell’ambito dell’infrastruttura ferroviaria sovvenzionata che comporterà, tra l’altro, la conduzione di ispezioni in loco a campione, volte alla verifica dell’attuazione di misure di mantenimento nel settore ferroviario.

Revisori esterni

Assieme alle organizzazioni del settore, l’UFT stabilirà quali atti di verifica le imprese beneficiarie di indennità dovranno obbligatoriamente affidare all’ufficio di revisione esterno.

Le imprese di trasporto dovranno inoltre presentare ogni anno un’autodichiarazione del rispetto del diritto in materia di sussidi; a partire da 10 milioni di franchi di aiuti federali all’anno dovranno poi far verificare regolarmente i conti all’ufficio di revisione.

Caso ancora aperto

Frattanto, per quanto attiene alla vicenda Autopostale, è in corso un procedimento penale amministrativo per sospetta truffa in materia di sovvenzioni nei confronti di tre ex manager.

Lo scandalo era esploso il 6 febbraio 2018, quando l’UFT aveva annunciato di aver scoperto, durante l’ordinaria attività di revisione del conteggio delle prestazioni, che l’azienda di trasporto della Posta, tra il 2007 e il 2015, aveva effettuato trasferimenti illeciti di utili dal traffico regionale viaggiatori sovvenzionato ad altri settori di attività, ottenendo indebite indennità federali e cantonali.

A causa di questa vicenda, il 10 giugno scorso la direttrice generale Susanne Ruoff aveva rassegnato le dimissioni con effetto immediato, assumendosi la responsabilità di quanto avvenuto ma negando di essere stata a conoscenza delle irregolarità.

In dicembre, la società e l’Ufficio federale dei trasporti avevano siglato una convenzione Collegamento esternosecondo cui AutoPostale restituirà alla Confederazione, ai Cantoni e ai Comuni 188,1 milioni di franchi di indennità percepite in eccesso tra il 2007 e il 2018.

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