Il Parlamento elvetico ha approvato lunedì una mozione che autorizza il Consiglio federale a derogare ai criteri di autorizzazione per le vendite di materiale bellico.
Questo contenuto è stato pubblicato al
4 minuti
tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
Il Consiglio federale deve avere un certo margine di manovra nell’autorizzare le esportazioni di armi, anche verso Paesi che non rispettano i diritti umani. È quanto prevede una mozioneCollegamento esterno adottata lunedì dal Consiglio nazionale con 117 voti contro 74.
Secondo il testo, che emana dalla Camera dei Cantoni, il Governo può “derogare ai criteri di autorizzazione […] in presenza di eventi straordinari e se lo impone la salvaguardia degli interessi di politica estera o di politica di sicurezza del Paese”.
La situazione geopolitica globale è cambiata notevolmente, ha sostenuto la deputata liberale radicale Jacqueline de Quattro. “Il rischio di escalation è reale”, ha sottolineato. Il Consiglio federale deve quindi disporre di un potere derogatorio e di una “certa flessibilità”.
Thomas Rechsteiner, del Centro, ha aggiunto che non si tratta di dare al Governo un assegno in bianco, ma di stabilire un quadro chiaro. Le basi legali che regolano l’esportazione di materiale bellico e gli impegni assunti dalla Svizzera nell’ambito del diritto pubblico internazionale continueranno ad essere applicate, ha assicurato il ministro dell’economia Guy Parmelin.
Contenuto esterno
Un partner affidabile
Intervenendo a nome della commissione, l’esponente dell’Unione democratica Jean-Luc Addor ha sottolineato che la modifica legislativa dovrebbe anche consentire di tenere maggiormente conto della necessità di mantenere in Svizzera una capacità industriale adeguata alle esigenze della difesa, aggiungendo che la questione delle riesportazioni di armi è diversa.
La Svizzera deve essere vista come un partner affidabile sulla scena internazionale, ha aggiunto Addor. Parmelin ha citato contratti internazionali per aerei da combattimento e sistemi di difesa aria-terra. “Le misure di ritorsione potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza della Svizzera”.
Alla luce delle crescenti tensioni nel mondo, la Svizzera deve disporre di uno strumento che le consenta di reagire rapidamente alle nuove realtà geopolitiche e di sicurezza”, ha aggiunto il ministro dell’economia.
Ciò vale in particolare se i partner della Svizzera, come gli Stati Uniti, la Francia, la Germania o l’Italia, dovessero essere coinvolti in un conflitto armato internazionale. Le attuali disposizioni di legge vieterebbero tutte le esportazioni di materiale bellico.
“Inaccettabile” per la sinistra
Una minoranza (composta da sinistra e Partito verde liberale) si è opposta invano alla mozione, definendo antidemocratico proporre cambiamenti al controprogetto all’iniziativa popolare “Contro l’esportazione di armi in Paesi teatro di guerre civili (Iniziativa correttiva)”, approvato appena due anni fa. All’epoca, durante la stesura del controprogetto il Parlamento aveva abbandonato l’idea di una deroga e l’iniziativa era stata ritirata.
Il passo odierno è stato definito “inaccettabile” dall’ecologista Fabien Fivaz. “È disonesto approfittare delle circostanze e della solidarietà della popolazione con l’Ucraina per chiedere una modifica della legge che non aiuta l’Ucraina, ma aiuta l’industria bellica”, ha dal canto suo affermato la socialista Priska Seiler Graf. L’emendamento alla legge non consentirebbe comunque alla neutrale Svizzera di fornire materiale bellico direttamente all’Ucraina.
“Consegneremo armi a Paesi che violano sistematicamente i diritti umani”, ha criticato la verde liberale Melanie Mettler.
Merz: “In Germania nessuno stato di emergenza sull’immigrazione”
Questo contenuto è stato pubblicato al
"Stiamo effettuando controlli più intensi alle frontiere. Stiamo effettuando controlli più o meno come durante gli Europei di calcio dell'anno scorso. Continueremo anche a respingere le persone. Ma tutto questo è in linea con il diritto europeo".
Svizzera e USA vogliono accelerare il processo per l’intesa sui dazi
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera e gli Stati Uniti hanno intenzione di accelerare il processo in corso per giungere a un'intesa sui dazi imposti da Washington, ma al momento congelati. Lo ha affermato durante un incontro coi media la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter.
Vecchie banconote, centinaia di milioni nelle casse di Cantoni e Confederazione
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il controvalore, pari a quasi un miliardo di franchi, delle banconote della sesta serie non cambiate finirà in buona parte nelle casse della Confederazione, dei Cantoni e del Fondo svizzero di soccorso per danni causati dalla natura.
Treni diretti fra Svizzera e Londra, firmata una dichiarazione d’intenti
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dopo aver sottoscritto una sfilza di accordi di carattere soprattutto economico-finanziario, Londra e Berna intendono rafforzare ulteriormente le relazioni stabilendo, a medio termine, un collegamento ferroviario diretto fra i due Paesi.
Questo contenuto è stato pubblicato al
I fisici del Cern di Ginevra hanno trasformato il piombo in oro. Le collisioni ravvicinate tra nuclei di piombo nell'acceleratore di particelle generano campi elettromagnetici che trasformano brevemente quelli di piombo in oro, ha annunciato il Cern.
Karin Keller-Sutter a Ginevra per continuare il dialogo con Washington
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera prosegue oggi il dialogo con Washington nel tentativo di evitare ulteriori dazi statunitensi del 31% sulle sue esportazioni.
Controlli alle frontiere, Beat Jans ha telefonato a Berlino
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il consigliere federale Beat Jans ha avuto ieri una conversazione telefonica con il ministro degli Interni tedesco Alexander Dobrindt, il cui Paese - mercoledì - ha inasprito la sua politica migratoria.
Sei crimini d’odio a settimana contro la comunità LGBTIQ+ in Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
In media in Svizzera si registrano quasi sei crimini d'odio a settimana nei confronti di persone LGBTIQ+: l'anno scorso ci sono stati 309 casi in totale, secondo la Helpline LGBTIQ. Dal 2020, le segnalazioni sono quintuplicate.
Raiffeisen corregge al ribasso previsioni PIL, pesano dazi e franco
Questo contenuto è stato pubblicato al
Sulla scia delle vertenze commerciali globali e del rafforzamento del franco Raiffeisen corregge sensibilmente al ribasso le stime sulla crescita dell'economia svizzera nel 2025.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Sì all’esportazione in Germania di 25 carri armati Leopard 2
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Governo svizzero ha autorizzato mercoledì la richiesta di esportazione al loro fabbricante originale, la Rheinmetall Landsysteme. I carri non saranno impiegati nel conflitto in Ucraina.
Le carte segrete dietro al tentativo di vendita dei Leopard 1 ‘italiani’ alla Germania
Questo contenuto è stato pubblicato al
Rivelate le trame segrete che stanno dietro al tentativo di vendita dei Leopard 1 da parte di RUAG a Rheinmetall (da riesportare in Ucraina).
Il Governo elvetico dice “no” alla riesportazione dei Leopard I verso l’Ucraina
Questo contenuto è stato pubblicato al
Respinta una richiesta della Ruag per riesportare verso la Germania e poi l'Ucraina 96 carri armati di sua produzione attualmente fermi in Italia.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.