Vendemmia. il 2024 è stato la seconda peggiore annata da 50 anni
Il 2024 è stato un anno complicato.
Keystone-SDA
La vendemmia 2024 in Svizzera non è stata particolarmente fortunata. Fortemente influenzata da condizioni climatiche difficili, è risultata infatti la seconda più scarsa degli ultimi 50 anni, con la produzione che si è fermata a 75 milioni di litri.
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Un dato chiaramente inferiore alla media degli ultimi 10 anni, che, ricorda in una nota diffusa giovedì l’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG), si attesta a 92 milioni di litri. Il 2024 è dunque stato il secondo anno meno prolifico degli scorsi cinque decenni, dietro solo al 2021.
Rispetto al 2023, il calo è stato addirittura del 26%, viene precisato nel comunicato. A livello regionale, la Svizzera italiana (Ticino e Mesolcina) ha registrato la flessione meno marcata (-16% a 4,2 milioni di litri). Peggio, in termini percentuali, è andata alla Romandia (-24% a 60,6 milioni) e soprattutto alla Svizzera tedesca (-37% a 10,4 milioni).
La diminuzione è dovuta principalmente a condizioni meteorologiche sfavorevoli, come ad esempio il gelo e la grandine, nonché alla peronospora, una malattia che attacca i vigneti. Le gelate primaverili e il clima fresco e umido durante il periodo di fioritura hanno causato danni irreversibili alle rese, evidenzia l’UFAG.
La primavera e l’estate sono poi state caratterizzate da condizioni di umidità, favorevoli allo sviluppo della peronospora nelle diverse zone viticole svizzere (la superficie totale è fra l’altro scesa dello 0,6% a 14’485 ettari). I lunghi periodi di pioggia e le temperature non particolarmente elevate hanno inciso sulla vendemmia, che si è protratta a lungo, rendendo più significativi i rischi di perdite di raccolto a causa del marciume.
I vini dell’annata 2024 sono attualmente ancora in fase di affinamento, sottolinea l’UFAG. Gli appassionati non hanno però nulla da temere: secondo le prime degustazioni, la qualità è eccellente.
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