Tra gennaio e giugno, il numero dei pernottamenti negli alberghi svizzeri è cresciuto del 13,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Le cifre sono in aumento anche rispetto al periodo pre-Covid.
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tvsvizzera.it/mar
A far tirare un sospiro di sollievo al settore alberghiero svizzero sono soprattutto i turisti e le turiste provenienti dall’estero. Mentre il numero di pernottamenti degli ospiti svizzeri è rimasto stabile (+0,2%), quello degli stranieri ha infatti fatto registrare un balzo in avanti del 33%.
In cifre reali, complessivamente i pernottamenti sono stati 19,5 milioni, ossia 2,4 milioni in più rispetto ai primi sei mesi del 2022. La domanda estera ha raggiunto quota 9,4 milioni (+2,3), mentre quella indigena 10 milioni (+21’800).
Secondo i dati pubblicati venerdì dall’Ufficio federale di statistica, tutti i mesi dell’anno hanno registrato un aumento. Inoltre, i pernottamenti sono aumentati del 3,6% rispetto all’anno precedente la pandemia.
La crescita è stata positiva per tutti i continenti. L’Europa ha generato 5,7 milioni di pernottamenti, il 15% in più di un anno fa. Regno Unito e Germania registrano il maggiore aumento assoluto (+171’000 ciascuno).
Il balzo in avanti più importante riguarda però i turisti e le turiste provenienti dall’Asia. La domanda è infatti raddoppiata (+864’000) rispetto al primo semestre del 2022. I pernottamenti generati da ospiti provenienti dalla Cina sono quadruplicati (+301,2%), quelli dalla Corea del Sud sono più che triplicati (+242,3%), mentre quelli dall’India sono più che raddoppiati (+109,4%).
Anche dall’Italia si registra un incremento. Complessivamente i turisti e le turiste provenienti dalla Penisola hanno trascorso quasi 400’000 notti negli alberghi svizzeri, 58’000 in più (+17,1%) rispetto a un anno prima.
Delle 13 aree turistiche della Svizzera, 11 hanno registrato un aumento dei pernottamenti. I migliori risultati sono stati registrati nelle regioni di Zurigo, Berna, Ginevra e Lucerna/Lago dei Quattro Cantoni, con progressioni comprese tra il 18 e il 32%. Solo i Grigioni (-68.000 /-2,4%) e il Ticino (-35.000 / -3,2%) hanno registrato un calo della domanda.
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