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Swisscom, via libera di Roma all’acquisizione di Vodafone Italia

I loghi di Swisscom e Vodafone.
Luce verde dal Governo Meloni. KEYSTONE/© KEYSTONE / MICHAEL BUHOLZER

L'operazione condotta dal gruppo elvetico, attraverso la controllata Fastweb, ha ottenuto l'approvazione del Governo italiano. Atteso ora il pronunciamento dell'Antitrust.

Per Roma non ci sono impedimenti all’acquisto di Vodafone Italia da parte di Swisscom.

La presidenza del Consiglio dei ministri, ha reso noto il gruppo telecom elvetico, ha riferito che “l’operazione notificata non determina una minaccia di grave pregiudizio agli interessi nazionali e che, pertanto, non sussistono i presupposti per l’esercizio dei poteri speciali”.

Una facoltà prevista dalla cosiddetta “legislazione Golden Power”, che riserva all’esecutivo di Roma speciali poteri di intervento in determinate transazioni, investimenti o delibere societarie, quando le operazioni potrebbero compromettere interessi pubblici ritenuti essenziali dall’Italia (in pratica il Governo può in tali casi far valere il proprio veto o imporre condizioni straordinarie).

Operazione conclusa nel 2025

Da parte sua Swisscom ha fatto sapere che l’acquisizione procede in linea con le tempistiche previste. Il compimento della transazione, viene precisato, è tuttora soggetto a ulteriori approvazioni regolamentari e ad altri consueti benestare e dovrebbe verificarsi nel primo trimestre del 2025.

A mancare a questo punto è soprattutto il via libera dell’Antitrust, l’autorità che dovrà esprimersi sull’operazione nello scenario riguardante la concorrenza.

Il gruppo telecom svizzero aveva annunciato il 15 marzoCollegamento esterno di aver stipulato accordi vincolanti per l’acquisizione del 100% di Vodafone Italia (filiale dell’omonimo gruppo britannico), per poi fonderne le attività con la propria controllata italiana Fastweb.

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La combinazione di infrastrutture mobili e fisse complementari di alta qualità, nonché delle competenze e asset di Fastweb e Vodafone Italia – ha spiegato Swisscom – darà vita ad un operatore convergente leader in Italia (il prezzo pattuito dalle parti è di 8 miliardi di euro).

Critiche in Svizzera

L’operazione, condotta da una società che è per il 51% di proprietà della Confederazione, ha però sollevato vivaci reazioni politiche in Svizzera.

In particolare è stato sottolineato da alcuni/e a destra (UDC, ma non solo) che le imprese che beneficiano di una sorta di garanzia statale non dovrebbero investire il denaro dei contribuenti in discutibili operazioni internazionali.

In proposito il Governo svizzero ha avuto modo di precisare che l’operazione “non è contraria ai suoi obiettivi strategici” e ha stabilito diverse condizioni per attenuare i possibili rischi economici. Berna ha insistito con i vertici di Swisscom soprattutto sulla separazione strutturale e organizzativa tra le attività in Italia e quelle in Svizzera.

Le precisazioni di Berna

Chiamato poi da un atto parlamentare (interpellanza Jean-Luc AddorCollegamento esterno) ad esprimersi sul costo non irrilevante dell’operazione – in quanto azionista di maggioranza a nome della Confederazione di Swisscom – l’esecutivo federale ha evidenziato mercoledì scorso che “dalle valutazioni sul valore dell’azienda effettuate è stato concluso che il prezzo di acquisto pagato da Swisscom per Vodafone Italia è giustificato”.

Inoltre, ha aggiunto, “la transazione è di competenza finale del cda di Swisscom”. Transazione su cui peraltro il Consiglio federale “ha più volte discusso l’anno scorso” giungendo “alla conclusione che non è in conflitto con i suoi obiettivi strategici per Swisscom SA”.

Mercato in piena evoluzione

Gli ultimi sviluppi non hanno comunque destato particolari sorprese tra le e gli analisti. Nel settore delle telecomunicazioni si discuteva da tempo dell’eventualità di una fusione tra Vodafone e Fastweb. Del resto la concorrenza sul mercato delle telecomunicazioni è molto elevata, e quello italiano è considerato tra i più competitivi dell’Unione Europea e del mondo.

La mancanza di un’azienda leader, dopo le articolate vicissitudini che hanno coinvolto la TIM, ha infatti favorito l’ingresso di nuovi operatori – in particolare di Swisscom che dal 2007 è proprietaria di Fatweb – che hanno contribuito ad aumentare la concorrenza e abbassato sensibilmente le tariffe per i consumatori e le consumatrici, sia per le comunicazioni mobili che le reti fisse.

In precedenza, sempre per Vodafone Italia si era fatto avanti l’operatore francese Iliad, entrato nel 2016 sul mercato della Penisola, ma la sua offerta è stata ritenuta non adeguata dal gruppo britannico.

Dalla fusione di Fastweb e Vodafone Italia nascerà ora un gigante nel settore telecom, vale a dire il secondo operatore della banda larga dopo TIM e primo nelle connessioni web ad alta velocità con fibra ottica (Fiber to the home – FTTH).

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