Statuto S, tre ucraini su dieci in Svizzera lavorano
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Sempre più rifugiati ucraini in Svizzera hanno un lavoro. Il tasso di occupazione delle persone a beneficio dello statuto S di protezione era di poco inferiore al 30% alla fine del 2024.
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L’obiettivo del 40% fissato dal Consiglio federale non è tuttavia ancora stato raggiunto.
Stando agli ultimi dati federali e cantonali resi noti oggi durante una presentazione ai media, al 30 dicembre 2024 erano occupate 12’280 persone, pari a un tasso di occupazione del 29,6%.
Benché l’obiettivo del governo non sia stati raggiunto, gli attori coinvolti hanno comunque sottolineato gli sviluppi positivi circa la situazione lavorativa complessiva delle persone con statuto S. Insomma, la direzione di marcia è quella giusta e le misure adottate sono sempre più efficaci.
Occupazione in crescita dappertutto
Il tasso di occupazione degli Ucraini che si trovano in Svizzera dalla primavera del 2022 è di poco inferiore al 38%. Tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 50 anni è del 42%.
Secondo le autorità, nell’ultimo anno il tasso di occupazione di questi rifugiati è cresciuto in tutti i cantoni. Alla fine del 2023, era ancora al 21,1%, 8,5 punti percentuali in meno rispetto a un anno dopo.
Si può migliorare
Considerando tutti i rifugiati, non è stato raggiunto l’obiettivo del Consiglio federale, ossia il 40% alla fine del 2024 e il 45% alla fine del 2025. Secondo la SECO, alla fine dell’anno scorso circa 2.700 persone con lo statuto S erano registrate presso i Centri regionali di collocamento.
Secondo i responsabili, sono quindi necessarie ulteriori misure per migliorare l’integrazione lavorativa. I poteri pubblici devono garantire che vengano create le condizioni quadro affinché l’integrazione abbia successo. A tale scopo, il Consiglio federale dovrebbe presentare nuovi emendamenti alla legge e alle ordinanze in materia nelle prossime settimane.
Il programma che regola lo Statuto S è attualmente limitato fino a marzo 2026. I Cantoni ricevono dalla Confederazione 3 mila franchi all’anno per ogni persona che gode di tale protezione per promuovere la sua integrazione. Tuttavia, in ultima analisi i contratti di lavoro individuali stipulati tra i rifugiati e le aziende sono decisivi.
La cooperazione tra gli uffici per l’integrazione, le autorità responsabili del mercato del lavoro e l’assistenza sociale deve essere promossa con maggiore forza. Quanto più stretta sarà la loro collaborazione, tanto meglio funzionerà l’integrazione nel mercato del lavoro.
Obiettivi non realistici
Per quanto attiene ai Cantoni, quest’ultimi pensano che gli obiettivi del Consiglio federale in merito all’integrazione lavorativa degli ucraini non siano realistici.
Ad ogni modo, i Cantoni hanno notato un’integrazione più rapida degli Ucraini rispetto agli altri gruppi di rifugiati. Si tratta di un aspetto sorprendente perché i rifugiati ucraini sono prevalentemente donne e spesso hanno figli che necessitano di assistenza.
Secondo la Commissione federale della migrazione, alla base delle difficoltà nel trovare un lavoro per gli Ucraini vi è l’incertezza sul futuro soggiorno in Svizzera, la mancanza di informazioni sulla ricerca di un lavoro, l’inadeguatezza dei servizi di custodia dei bambini e gli ostacoli al riconoscimento dei diplomi.
Secondo la Segreteria di Stato della migrazione (SEM), alla fine di novembre in Svizzera c’erano circa 67’500 persone a beneficio dello Statuto S, di cui 41 mila in età lavorativa.
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