Settimane bianche più care, case vacanza e impianti costano di più
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Le settimane bianche si stanno facendo più care in Svizzera: i prezzi delle case di vacanza e degli impianti di risalita sono infatti aumentati fortemente, rivela un'analisi pubblicata giovedì dal portale di confronti internet Comparis.
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In dicembre il rincaro del settore paralberghiero, in cui rientrano gli appartamenti per le ferie e altre forme di alloggio, è stato del 4,5% in rapporto allo stesso periodo del 2023. Se il confronto viene fatto con il 2019 la progressione è addirittura del 18%.
“L’aumento dei costi di gestione e la posizione dominante sul mercato di piattaforme online come Airbnb e Booking, con le loro commissioni di agenzia talvolta elevate, fanno sì che le case vacanze siano sempre più costose per gli ospiti”, spiega Adi Kolecic, esperto di Comparis, citato in un comunicatoCollegamento esterno.
Le funivie e gli altri impianti di risalita hanno registrato aumenti tariffari del 3,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e del 10% nel confronto con l’ultimo anno pre-pandemico. “La crescita del costo per accedere agli impianti è dovuto principalmente all’inflazione e ai sistemi di prezzi dinamici: questi ultimi fanno sì che le tariffe possano variare in base alla domanda, alle condizioni meteo e al momento della prenotazione, cosa che si traduce in costi significativamente più elevati, in particolar modo nei periodi di punta”, osserva Kolecic.
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Per gli appassionati di sport invernali il rincaro di case vacanze e impianti di risalita è tutt’altro che una buona notizia. “I prezzi di alloggi e infrastrutture influiscono in maniera determinante sull’attrattiva di una destinazione, soprattutto nelle regioni di montagna”, prosegue lo specialista. Nelle aree montane elvetiche non si prevede comunque un calo dei pernottamenti: all’estero il rincaro è infatti nettamente più alto che nella Confederazione. “Generalmente le stazioni sciistiche straniere non vengono considerate come un’alternativa. Inoltre è in aumento il numero di ospiti statunitensi, dato che rispetto agli Usa la Svizzera rimane una destinazione conveniente”.
È invece calato il costo dei viaggi in aereo: la flessione annua in dicembre è stata del 4,6%. Sul lungo periodo i prezzi dei voli sono però saliti notevolmente: il mese scorso chi si è spostato nei cieli ha pagato il 34% in più per i biglietti rispetto a cinque anni or sono. “Nonostante alcune agevolazioni nel breve periodo, il settore del trasporto aereo deve fare fronte a costi operativi più elevati rispetto a prima della pandemia. Inoltre nel 2023 la domanda ha superato l’offerta, il che in quel momento ha portato a un aumento dei prezzi. Nel 2024 le compagnie hanno però rimediato in gran parte alle limitazioni a livello di capacità, motivo per cui nel breve periodo i prezzi dei voli sono di nuovo in calo”, conclude il professionista di Comparis.
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