Destinato a custodire le scorie radioattive per migliaia di anni, e tenuto conto dei pericoli per la popolazione e per l'ambiente, il progetto di un deposito geologico profondo a Stadel (canton Zurigo) dovrebbe essere sottoposto anche al giudizio del popolo.
Questo contenuto è stato pubblicato al
4 minuti
Keystone-ATS
Un comitato, formato da studiosi e politici, chiede che un progetto di deposito di scorie radioattive venga sottoposto a votazione popolare. Questo in vista della presentazione al Consiglio federale da parte della Nagra (Società cooperativa nazionale per l’immagazzinamento delle scorie radioattive) della richiesta di autorizzazione per la costruzione del deposito in questione. Una decisione del Governo e del Parlamento sul progetto, sottoposto per il momento a referendum facoltativo, è prevista per il 2029.
Dall’autunno 2022 è noto che il deposito definitivo di scorie nucleari sarà realizzato nel comune zurighese di Stadel, più precisamente nella Haberstal. L’inizio della costruzione è previsto per il 2045. I primi rifiuti a bassa e media attività dovrebbero essere stoccati intorno al 2050. L’area per i rifiuti altamente radioattivi dovrebbe entrare in funzione intorno al 2060.
Impatto ambientale per un milione di anni
“Faremo tutto il possibile per garantire che il popolo svizzero abbia la possibilità di esprimere la propria opinione alle urne”, secondo la commissione. Il motivo? Il progetto impatterà sull’ambiente per un milione di anni.
Per il comitato, su una questione così complessa il popolo dovrebbe avere l’ultima parola. Abbiamo infatti a che fare, stando alla documentazione, con un sito per scorie nucleari altamente tossiche situato nel mezzo dell’agglomerato urbano di Zurigo, lungo i corridoi di avvicinamento all’aeroporto di Kloten e nelle immediate vicinanze sia del Reno che del confine con la Germania. Una decisione del solo parlamento non è insomma sufficiente.
Il comitato, che comprende organizzazioni che si occupano del deposito dal punto di vista scientifico e politico e che include anche la consigliera nazionale socialista sciaffusana Martina Munz, è fondamentalmente contrario ai piani della Nagra e alla sua “comunicazione unilaterale”. La Nagra, inoltre, non formula alternative qualora il progetto dovesse essere abbandonato.
Altri sviluppi
Altri sviluppi
Ecco dove saranno sepolte le scorie radioattive
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il deposito per le scorie radiottive sorgerà sotto le colline che si trovano al confine nord della Svizzera, a cavallo tra Argovia e Zurigo.
Gli oppositori ritengono che una discarica per rifiuti radioattivi rappresenti un rischio per le generazioni future, per le persone e per l’ambiente. Inoltre, mancano anche rassicurazioni sufficienti in merito alla possibilità che gli elementi radioattivi possano essere recuperati facilmente se qualcosa dovesse andare storto.
Con questo deposito ci illudiamo di risolvere il problema per le generazioni future, affermato il comitato, secondo cui invece capiterà proprio il contrario. Le scorie nucleari dovrebbero essere custodite e studiate ulteriormente, invece di investire miliardi di franchi in un deposito che potrebbe diventare un enorme problema in caso di fuoriuscita di materiale tossico.
Documentazione di 30’000 pagine
Come accennato, martedì prossimo la Nagra presenterà all’Ufficio federale dell’energia (UFE) le domande di autorizzazione generale per il deposito geologico profondo di scorie radioattive. In totale, la documentazione consta di circa 30 mila pagine fra documenti e rapporti.
Entro la primavera del 2025, le autorità federali competenti verificheranno se tutti i documenti richiesti dalla legge sono stati presentati. Solo allora verranno pubblicate le domande di autorizzazione. A partire da quel momento, il contenuto delle richieste verrà sottoposto a esame dettagliato.
Contemporaneamente, a Stadel si proseguirà con la pianificazione. Quest’anno inizieranno le trattative con i comuni interessati per gli indennizzi. Oltre ai Comuni, alla Confederazione e ai Cantoni, saranno coinvolti anche i gestori delle centrali nucleari; quest’ultimi sono responsabili della maggior parte degli indennizzi. Tuttavia, non è ancora chiaro quanti milioni dovrebbero venir versati ai Comuni di Zurigo, Argovia, Sciaffusa e della vicina Germania.
Primo aprile, i pesci non sono mancati nemmeno quest’anno
Questo contenuto è stato pubblicato al
Come ogni anno, i giornali e le istituzioni svizzere non hanno resistito alla tentazione del primo aprile: ecco alcune informazioni che potrebbero essere vere, ma che probabilmente sono scherzi.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il presidente della direzione di UBS Sergio Ermotti è stato il CEO che ha guadagnato di più l'anno scorso, tra quelli delle maggiori banche in Europa.
“Basta con gli insulti anonimi”: verso un’iniziativa popolare
Questo contenuto è stato pubblicato al
"Basta con gli insulti anonimi": è il titolo di un'iniziativa popolare che il media alternativo Infosperber intende lanciare per porre fine alle offese illegali in rete, una piaga contro cui a suo avviso non viene fatto abbastanza.
Oltre un quarto di fedeli cattolici pensa di lasciare la Chiesa
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Chiesa cattolica ha una cattiva reputazione nella Svizzera tedesca e il 27% dei suoi membri ha già pensato di abbandonarla. Per quanto riguarda i riformati, la quota è del 21%. È quanto emerge da un sondaggio condotto dall'istituto di ricerca Sotomo.
La stagione invernale è andata bene, pernottamenti aumentati del 2%
Questo contenuto è stato pubblicato al
Grazie a buone condizioni di innevamento e a un massiccio afflusso di ospiti stranieri la stagione invernale dovrebbe essersi conclusa bene in Svizzera.
I patrimoni russi bloccati in Svizzera sono aumentati di 1,6 miliardi di franchi
Questo contenuto è stato pubblicato al
Rispetto all'aprile 2024, il valore degli averi russi riconducibili a privati o società bloccati in seguito all'invasione dell'Ucraina sono aumentati di 1,6 miliardi di franchi per attestarsi a 7,4 miliardi al 31 marzo.
Le modifiche di legge che entrano in vigore in Svizzera ad aprile
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il nuovo consigliere federale Martin Pfister prende le redini del Dipartimento federale della difesa (DDPS) oggi. Questo primo aprile segna anche l'entrata in vigore di diverse modifiche legislative in Svizzera.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il mese appena concluso è stato il decimo marzo più mite in Svizzera dall'inizio delle misurazioni nel 1864. Al nord delle Alpi è stato persino troppo secco, ha rivelato oggi il servizio meteorologico privato MeteoNews.
Pubblicato lo studio sulla fattibilità del nuovo super acceleratore del CERN
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dopo diversi anni di lavoro, il CERN di Ginevra e i suoi partner internazionali hanno completato lo studio di fattibilità del nuovo super acceleratore di particelle Future Circular Collider (FCC).
Decolli e atterraggi di F/A-18 all’aeroporto civile di Berna-Belp
Questo contenuto è stato pubblicato al
Da oggi a mercoledì, gli aerei da combattimento F/A-18 dell'esercito svizzero effettuano esercitazioni di volo all'aeroporto di Berna-Belp. Obiettivo dell'allenamento: verificare la capacità dei jet di decollare e atterrare da uno scalo civile.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Scorie radioattive, alla ricerca di un luogo adatto
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le trivellazioni alla ricerca di un sito definitivo per l'immagazzinamento delle scorie radioattive sono iniziate lunedì a Bülach.
La Società per lo stoccaggio delle scorie radioattive apre l’archivio geologico
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Società cooperativa per lo stoccaggio delle scorie radioattive, dopo oltre 50 anni di trivellazioni, apre al pubblico il suo archivio di carotaggi.
Le scorie radioattive elvetiche preoccupano i tedeschi
Questo contenuto è stato pubblicato al
La decisione di depositare le scorie radioattive elvetiche nel cantone di Zurigo a pochi chilometri dalla Germania, preoccupa i tedeschi.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.