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Le scorie radioattive elvetiche preoccupano i tedeschi

La centrale nucleare di Leibstadt che dista a poche decine di metri dal confine tedesco.
La centrale nucleare di Leibstadt costruita sul fiume Reno dista a poche decine di metri dal confine tedesco. Keystone / Philipp Von Ditfurth

La decisione di depositare le scorie radioattive elvetiche nel comune di Stadel, nel cantone di Zurigo, che dista solo tre chilometri in linea d'aria dalla Germania, preoccupa non poco i tedeschi che vivino sul confine elvetico. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz vuole approfondire la questione. 

La popolazione del comune tedesco Hohentengen e delle zone circostanti si è espressa venerdì sera, in occasione di un incontro informativo, sul previsto deposito in profondità dei rifiuti radioattivi nei pressi di Stadel nel canton Zurigo.

Prima le centrali nucleari al confine, poi il rumore degli aerei e ora un deposito di scorie radioattive. “Si ha l’impressione di essere il mucchio di rifiuti organici della Svizzera”, ha detto una tedesca di 23 anni. 

In una sala stracolma, molte persone si sono indignate per il fatto che la Svizzera voglia sotterrare le proprie scorie nucleari a due passi da loro. Il sito di stoccaggio previsto nel comune di Stadel, nel cantone di Zurigo, dista solo tre chilometri in linea d’aria. Il punto di trasferimento dell’impianto si troverebbe addirittura a soli 650 metri da una zona residenziale di Hohentengen.

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“Vogliamo l’uguaglianza”

Il sindaco del comune, Martin Benz, ha chiesto “che esperti tedeschi verifichino accuratamente tutti i documenti”. Ha inoltre chiesto che Hohentengen sia trattato come un comune svizzero nel prosieguo della procedura: “Vogliamo l’uguaglianza”, ha detto. Soprattutto se vengono pagati indennizzi. 

Un altro incontro informativo è previsto la prossima settimana nella vicina città tedesca di Waldshut. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato questa settimana che dovrà discutere la scelta del sito con il governo svizzero. Soprattutto a livello di indennizzi i tedeschi aspettiamo di essere trattati come i comuni svizzeri. 

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