Sì alla vendita di 25 carri armati Leopard 2 alla Germania
L'esercito svizzero ha attualmente in dotazione 96 carri armati Leopard 2.
Keystone / Martin Ruetschi
La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati (CPS-S) ha approvato la proposta di mettere fuori servizio 25 dei 96 carri armati Leopard 2 dell'esercito, che potranno poi essere rivenduti all'azienda tedesca Rheinmetall.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
Nell’ambito dell’esame del messaggio sull’esercito 2023 del Consiglio federale, la CPS-S ha accettato venerdìCollegamento esterno per nove voti a tre e un’astensione la messa fuori servizio di 25 carri armati Leopard 2. La proposta era già stata accolta in giugno dalla Camera bassa e in autunno dovrà passare al vaglio della Camera dei Cantoni, ma il sì dovrebbe ormai essere una formalità.
Questo dossier non ha nulla a che vedere con quello dei 96 carri Leopard 1 appartenenti alla RUAG e immagazzinati in Italia.
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Durante i dibattiti al Consiglio nazionale, la ministra della difesa Viola Amherd aveva dichiarato che la Germania aveva assicurato che i carri armati non sarebbero stati impiegati in Ucraina. I mezzi resteranno in Germania e potranno essere rivenduti ad altri Paesi europei. Alla base di questa operazione c’è la volontà di Berlino di ammodernare i carri che sostituiranno i Leopard tedeschi messi a disposizione di Kiev nella guerra contro la Russia. Soltanto l’Unione democratica di centro e alcuni esponenti del Partito liberale radicale avevano respinto la messa fuori servizio dei Leopard 2 sostenendo che la Svizzera aveva ancora bisogno di questi carri armati per la propria difesa.
La maggioranza della CPS-S si è detta convinta che la messa fuori servizio di 25 di questi mezzi non comprometterà la copertura del fabbisogno dell’esercito. Giudica inoltre che la discussione sul rafforzamento delle truppe blindate non può essere condotta nell’ambito del programma d’armamento, ma andrà affrontata nelle discussioni sulle capacità militari necessarie, che saranno avviate l’anno prossimo.
Oltre a ciò, stando alla commissione, la rivendita dei carri al costruttore – l’azienda tedesca Rheinmetall – pare opportuna anche sotto il profilo della politica estera e di sicurezza, in particolare per mandare un messaggio positivo ai partner europei della Svizzera.
Una minoranza rimane invece convinta della necessità di disporre di importanti capacità di mezzi blindati, come dimostrerebbe la guerra in atto in Ucraina. Giudica inoltre importante disporre di un numero di carri armati sufficiente e della necessità di avere una riserva di mezzi blindati, tanto più che la situazione sul mercato internazionale non consente di reperire rapidamente nuovi sistemi in caso di bisogno.
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