Un anno dopo il tracollo di Credit Suisse, la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha presentato alla Banca Mondiale e ai ministri delle finanze del G20 il rapporto "Too Big To Fail", che è stato sostenuto dal Fondo monetario internazionale (FMI).
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
tvsvizzera.it/mrj con agenzie
A un anno dalla crisi di Credit Suisse (CS), la consigliera federale Karin Keller Sutter si è recata venerdì a Washington per tranquillizzare Banca Mondiale e ministri delle finanze del G20 sulla solidità della piazza finanziaria elvetica. La Consigliera federale ha presentato il lavoro svolto quest’anno e in particolare il rapporto, già presentato al Parlamento, “Too Big to Fail”.
“Il rapporto del Consiglio federale – ha dichiarato la responsabile del Dipartimento delle finanze – è stato accolto molto bene. Le misure sono state considerate valide e proporzionate. Tanto che alcuni Paesi hanno dichiarato che si tratta di un rapporto che permette di riconoscere lacune nelle loro legislazioni”, che ora possono essere colmate.
“Si vuole imparare da questo caso, perché dopo le esperienze che abbiamo avuto noi, è necessario esaminare nuovamente in modo critico alcuni degli standard internazionali”. Non bisogna dimenticare che il “regime Too Big to Fail” è internazionale, non solo una normativa svizzera. “Questo significa che dobbiamo collaborare a livello internazionale; e ho percepito questa volontà molto chiaramente”, ha detto Keller-Sutter.
Contenuto esterno
L’analisi di 339 pagine, pubblicata pochi giorni fa ed elaborata in seguito alla crisi di CS, arriva alla conclusione che “molte delle misure già introdotte a livello nazionale e internazionale per aumentare la stabilità finanziaria hanno sostanzialmente dimostrato la loro validità”.
Preoccupa il debito
Uno dei temi principali affrontati dall’FMI è il crescente indebitamento statale, a fronte dell’aumento dei tassi di interesse e del rapido incremento delle spese militari, ha dichiarato Keller-Sutter. “Non si è riusciti ad attuare le necessarie riforme strutturali in tempi di tassi di interesse negativi o nulli”, ha osservato la ministra delle finanze.
Altri sviluppi
Altri sviluppi
“Too big to fail”, ci sono delle lacune da colmare
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’ampia analisi della crisi di Credit Suisse (CS) mostra che l’attuale dispositivo “Too big to fail” (norma che riguarda i fallimenti di grandi banche di rilevanza sistemica, ndr) dev’essere ulteriormente sviluppato e rafforzato, secondo il Governo elvetico.
L’elevato indebitamento e gli alti tassi di interesse rappresentano un rischio per la stabilità finanziaria. Il fatto che la Svizzera sia già riuscita a ridurre il tasso di riferimento è anche merito “del nostro status di Sonderfall”. “Abbiamo altri prerequisiti, un basso livello di indebitamento, un alto livello di stabilità finanziaria e la nostra moneta”, ha detto Keller-Sutter.
Situazione mondiale peggiore di quella elvetica
L’economia mondiale, però, continua a dover fare i conti con gli effetti dei conflitti in Ucraina e a Gaza. La stessa direttrice del Fondo Monetario Kristalina Georgieva si è detta sorpresa: “Nonostante questi molteplici shock e le condizioni finanziarie difficili, la crescita economica è costantemente positiva tanto che abbiamo aggiornato leggermente le nostre previsioni per quest’anno al 2,2%. Tuttavia, c’è ancora molto di cui preoccuparsi”. L’aumento dei debiti pubblici, per esempio, o, soprattutto, il perdurare dell’inflazione, come negli Stati Uniti.
“I media privati vanno sostenuti con un aumento del canone radio-TV”
Questo contenuto è stato pubblicato al
I media privati dovrebbero ricevere una quota maggiore del canone radio-tivù, ossia il 6-8% invece del 4-6% attuale. Inoltre, vanno potenziate le misure generali di sostegno ai media elettronici.
Svizzera e Norvegia vogliono promuovere assieme stoccaggio CO2
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera e la Norvegia hanno adottato oggi a Oslo un accordo bilaterale sull'immagazzinamento di CO2. L'intesa crea una base legale per il trasporto e lo stoccaggio transfrontaliero di anidride carbonica.
Parte del personale svizzero del DFAE ha lasciato Teheran
Questo contenuto è stato pubblicato al
Cinque diplomatici elvetici in servizio a Teheran hanno lasciato martedì con mezzi propri la città via terra assieme alle loro famiglie.
Arrestato un uomo che ha ucciso tre persone a Soletta
Questo contenuto è stato pubblicato al
Una donna e una coppia sono state uccise ieri nel canton Soletta. La polizia cantonale ha arrestato il presunto autore degli omicidi. Secondo le forze dell'ordine, si tratta di un cittadino svizzero di 41 anni.
Molte gallerie mettono i loro splendori in vendita ad Art Basel
Questo contenuto è stato pubblicato al
Molte gallerie hanno disimballato i loro splendori per Art Basel, sfidando il crollo del mercato dell'arte nel segmento di fascia alta. Fra i quadri in vendita ci sono dei Picasso, Rothko, Matisse, Léger, Magritte e altri grandi nomi del modernismo classico.
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera è numero uno al mondo in materia di competitività: la Confederazione guadagna una posizione nella classifica stilata annualmente dall'Institute for Management Development (IMD) di Losanna, superando Singapore, che diventa seconda.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Una persona su quattro in Svizzera si sente spesso o quasi sempre stressata. Tra i giovani al di sotto dei 30 anni, la percentuale raggiunge il 40%.
Popolazione svizzera aperta al nucleare e vuole elettricità sicura e a buon mercato
Questo contenuto è stato pubblicato al
Gli svizzeri auspicano sicurezza nell'approvvigionamento energetico, ma anche elettricità a prezzi accessibili e neutralità climatica. Si dicono inoltre tendenzialmente favorevoli a nuove centrali nucleari.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
“Too big to fail non andava bene per Credit Suisse”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Secondo la consigliera federale Karin Keller-Sutter, la normativa "too big to fail" non è adatta a una banca d'importanza sistemica come Credit Suisse.
“Too big to fail”, ci sono delle lacune da colmare
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'ampia analisi della crisi di Credit Suisse (CS) mostra che l'attuale dispositivo "Too big to fail" (norma che riguarda i fallimenti di grandi banche di rilevanza sistemica, ndr) dev'essere ulteriormente sviluppato e rafforzato, secondo il Governo elvetico.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Too big to fail: secondo la FINMA i piani d'emergenza esistenti per salvare le grandi banche sono migliorati, ma resta del margine.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.