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Quando il camion rimane bloccato al posto di controllo

Il più grande degli otto Centri di controllo della Svizzera si trova, a Ripshausen, nel Canton Uri, e può ospitare 400 mezzi.
Il più grande degli otto Centri di controllo della Svizzera si trova, a Ripshausen, nel Canton Uri, e può ospitare 400 mezzi. © Keystone

Sul principale asse nord-sud della Svizzera, il Centro di controllo del traffico pesante di Ripshausen svolge un importante lavoro di verifica e sicurezza per le autostrade elvetiche e, soprattutto, per il tunnel del San Gottardo.

Ogni anno, sono circa un milione i camion, gli autoarticolati, i furgoni e gli autobus che attraversano le Alpi svizzere. Molti di questi veicoli presentano gravi difetti che emergono nel corso di sistematiche verifiche effettuate prevalentemente dai Centri di controllo del traffico pesanteCollegamento esterno dell’Ufficio federale delle strade (USTRA).

Gli ultimi dati dell’USTRACollegamento esterno mostrano che l’anno scorso sono stati ispezionati 125’000 mezzi pesanti. Di questi ne sono stati multati 24’000. Un terzo di questi controlli è stato fatto nei Centri del traffico pesante (circa 41’500), in altri 49’500 casi si è trattato di controlli mobili, 33’600 ispezioni sono state eseguite dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) e altre 1’700 verifiche si sono svolte in aziende di trasporti.

Tra i motivi di monito ci sono veicoli troppo pesanti, altri che presentano difetti tecnici oppure autisti che non hanno rispettato i riposi obbligati guidando per troppo tempo. Sono quasi 5’000 i veicoli che, a seguito di questi controlli, sono stati immediatamente rimossi dalla strada.

Fino a 80 veicoli ispezionati ogni giorno a Ripshausen

Il più grande degli otto Centri di controllo della Svizzera si trova a RipshausenCollegamento esterno, nel Canton Uri, ai piedi del San Gottardo. Con una superficie che si estende su circa 80’000 metri quadrati di asfalto, la postazione può infatti ospitare circa 400 camion.

Qui, sulla principale arteria nord-sud del Paese, si vedono passare ogni giorno 1’500 veicoli e nel 2023 ne sono stati ispezionati oltre 16’000. Un mezzo dopo l’altro confluisce in quello che è una sorta di collo di bottiglia del traffico pesante.

Gli agenti garantiscono Gli agenti l'operatività degli impianti dalle 5 di mattina alle 10 di sera.
Gli agenti garantiscono l’operatività degli impianti dalle 5 di mattina alle 10 di sera. © Keystone

I controlli – che siano questi incentrati sugli autocarri, sugli autisti o sui carichi – vengono effettuati spesso in modo casuale. “Ispezioniamo nel dettaglio tra i 60 e gli 80 veicoli al giorno”, spiega alla Radiotelevisione svizzera in lingua tedesca SRF Stefan Simmen, responsabile del Centro di Ripshausen. “La scelta dipende dal fatto se il veicolo, il conducente o il carico risultano sospetti”.

La sicurezza nel tunnel del San Gottardo

A Ripshausen si è in grado di effettuare fino a 150 ispezioni a campione al giorno. I mezzi selezionati possono poi lasciare il centro per immettersi nuovamente sull’autostrada A2 in direzione sud – o in casi singoli anche nord – una volta accertato il livello di sicurezza richiesto.

+ Ricordando la tragedia del San Gottardo

Gli addetti, fino a 52 nelle fasi di servizio a pieno organico, lavorano a turno nelle varie unità preposte al controllo, alla regolazione del traffico e all’attività amministrativa. Insieme garantiscono l’operatività degli impianti dalle 5 di mattina alle 10 di sera, contribuendo così ad aumentare la sicurezza attraverso la galleria del San Gottardo.

L’importanza dell’asse nord-sud-nord per il traffico pesante è confermato anche dalla necessità di aprire, nel dicembre 2022, anche un altro centroCollegamento esterno di questo tipo, stavolta in Ticino. Il Centro di controllo di Giornico è infatti il secondo più grande in Svizzera dopo, appunto, quello di Riphausen.

Qui vengono passati al setaccio camion e autobus che da sud vanno verso nord e, nel corso del 2023, ne sono stati ispezionati oltre 7’000. Di questi, 2’300 presentavano delle irregolarità.

L’obiettivo di Simmen e della sua squadra è quello di far sì che sulla tratta che attraversa la montagna al confine tra i Cantoni Uri e Ticino viaggino solo veicoli idonei alla circolazione. “I nostri controlli aumentano la sicurezza sulla strada”, afferma il responsabile del Centro.

Il primo aspetto da controllare è il peso

Malgrado l’alto rigore dei controlli spinga molti a non sgarrare, il Centro del traffico pesante di Ripshausen registra quotidianamente casi di veicoli che non possono circolare sulle strade e di autisti che violano i tempi di riposo prescritti.

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Le apparecchiature fanno buona parte del lavoro. “In pochi minuti possiamo scoprire se un veicolo è troppo lungo, troppo largo, troppo alto o troppo pesante”, illustra Simmen. Ma non si può fare a meno della competenza umana: “Il mezzo emana un cattivo odore da qualche parte? Ci sono rumori strani? L’autista è forse alle corde?”. Tutto va considerato.

Il tempo è denaro

Un camion con targa italiana si ferma al posto di blocco. Un impiegato controlla i documenti del conducente, un collega verifica intanto i battistrada degli pneumatici. Cerca qualcosa di insolito. L’autista è calmo. Tali controlli sono normali, dice.

Un collega camionista in arrivo dalla Polonia sembra un po’ più nervoso. Il suo autocarro è attualmente sottoposto a un test dei freni. Questi controlli gli creano stress, dice scuotendo la testa, perché perde tempo sulla tabella di marcia.

+ Aumenta il numero di camion non in regola

Il tempo è denaro e nel settore dei trasporti la pressione è alta. Ecco perché ci sono parecchie aziende che mandano in strada veicoli che sanno non essere idonei alla circolazione: per risparmiare denaro, dice Stefan Simmen.

Tuttavia, le compagnie di trasporto pagano caro quando vengono “beccate”. Questo perché i loro camion devono restare fermi a Ripshausen finché non vengono riparati. Oppure, soprattutto se si tratta di veicoli stranieri, vengono talvolta trasportati altrove per essere messi a norma. Il conducente italiano è riuscito a proseguire senza intoppi il suo viaggio verso il tunnel del San Gottardo. Le cose non sono andate alla stessa maniera per il camionista polacco. Gli toccherà una pausa forzata di cui avrebbe preferito fare a meno.

Il 30% dei camion ispezionati non è in regola. Il servizio del Telegiornale:

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