Primo viaggio all’estero da presidente per Karin Keller-Sutter
Karin Keller-Sutter è stata ricevuta dal presidente austriaco Alexander Van der Bellen.
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Karin Keller-Sutter ha effettuato oggi la sua prima visita ufficiale all'estero in qualità di presidente della Confederazione. Come vuole la tradizione, questo primo viaggio si è svolto in Austria.
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A Vienna la consigliera federale è stata ricevuta dal presidente austriaco Alexander Van der Bellen, annuncia il Dipartimento federale delle finanze (DFF) in un comunicato diramato oggi. I colloqui si sono concentrati sulle relazioni tra i due Paesi, sulla politica europea e sulle relazioni bilaterali con l’UE.
Keller-Sutter e Van der Bellen hanno discusso anche della situazione della sicurezza in Europa e della presidenza dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), che la Svizzera assumerà l’anno prossimo e che ha sede proprio a Vienna.
La presidente della Confederazione ha ribadito l’importanza dell’OSCE, il cui ruolo, a suo avviso, è quello di consentire gli scambi tra numerosi Paesi per un migliore superamento dei conflitti, in particolare in Ucraina e nel Medio Oriente.
Insediamento nuovo Governo Usa
In vista dell’immediato insediamento del nuovo Governo negli Stati Uniti, Keller-Sutter ha inoltre invitato a proseguire le discussioni aperte e costruttive per garantire anche in futuro scambi transatlantici proficui.
Interrogato dall’agenzia Keystone-ATS, il politologo ticinese Oscar Mazzoleni ritiene che il protezionismo della nuova amministrazione statunitense e la crescente importanza dei partiti di estrema destra nei Paesi fondatori dell’integrazione europea stiano aprendo una nuova fase nella storia dell’UE.
In discussione c’è il futuro degli accordi di Schengen e dei controlli alle frontiere interne, e più in generale l’influenza dei governi nazionali. Ciò potrebbe mettere in dubbio anche gli accordi bilaterali tra la Svizzera e l’Unione europea.
Circondati dall’estrema destra
Dal canto suo, il presidente austriaco ha illustrato gli ultimi sviluppi della politica interna e il processo di formazione di un nuovo Governo. Il leader dell’estrema destra (FPÖ), Herbert Kickl, è stato incaricato da Van der Bellen di formare un esecutivo con i popolari (ÖVP).
Sullo sfondo dell’ascesa dei partiti di estrema destra, Mazzoleni ha anche parlato della situazione di accerchiamento della Svizzera da parte di Paesi in cui questi movimenti hanno il vento in poppa. In particolare, ha sottolineato che “la crescente circolazione internazionale delle idee e degli stili politici dell’estrema destra può indubbiamente avere un impatto sui partiti e sui movimenti in Svizzera”. In questo contesto, i media hanno un ruolo da svolgere.
Il politologo ha citato in particolare lo spostamento a destra della NZZ, tradizionalmente associata al liberalismo moderato. “Gli elogi a Trump, Milei e Musk sulle pagine di questo quotidiano potrebbero contribuire a rafforzare le opportunità che l’UDC o altri partiti potrebbero cogliere nel prossimo futuro”.
Una tradizione decennale
Il primo viaggio all’estero dei neoeletti presidenti della Confederazione si svolge in Austria. Questa tradizione decennale garantisce uno scambio regolare ai più alti livelli istituzionali ed è espressione delle strette relazioni esistenti tra i due Paesi.
Oltre 47’000 cittadini austriaci vivono in Svizzera e circa altri 8’700 vi lavorano come frontalieri. In Austria risiedono invece più di 18’000 cittadini svizzeri. I due Stati costituiscono l’uno per l’altro uno tra i principali partner commerciali e di investimento, viene ancora sottolineato.
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