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Pierin Vincenz a processo d’appello non prima del 2026

L'ex CEO di Reiffeisen Pierin Vincenz
L'ex CEO di Reiffeisen Pierin Vincenz Keystone-SDA

L'ex CEO di Raiffeisen Pierin Vincenz comparirà davanti al Tribunale cantonale di Zurigo nell'estate dell'anno prossimo: il processo d'appello è previsto per il 10 agosto 2026.

Si tratta di un caso di dimensioni straordinarie, a causa della sua complessità la preparazione richiede molto tempo, ha indicato oggi il Tribunale cantonale di Zurigo, giustificando le lunghe tempistiche.

Il processo contro Vincenz e gli altri imputati dovrebbe durare fino al 21 agosto 2026: nel caso in cui i giorni previsti non dovessero essere sufficienti, proseguirà in settembre. Resta ancora aperto quando il Tribunale cantonale zurighese emetterà il verdetto.

Lo scorso fine febbraio il Tribunale federale (TF), con un colpo di scena, aveva rimesso in vigore la sentenza del Tribunale distrettuale di Zurigo che nell’aprile 2022 aveva condannato Vincenz a tre anni e 9 mesi di detenzione.

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Il TF aveva accolto il ricorso della procura zurighese contro presunti “vizi di procedura” riscontrati dal Tribunale cantonale che aveva annullato nel febbraio 2024 la condanna di prima istanza.

Il TF aveva respinto l’argomentazione del Tribunale cantonale che aveva parlato di un “atto d’accusa in parte stravagante” e di imputazioni presentate in modo così esteso da superare il quadro giuridico. Per i giudici di Losanna, non era stato nemmeno violato il diritto alla traduzione per un imputato non di lingua tedesca.

Profitti illegali e luci rosse

Pierin Vincenz è stato giudicato colpevole di ripetuta appropriazione indebita, ripetuta amministrazione infedele, falsità in documenti, truffa, tentata truffa e corruzione passiva. Sia Vincenz che la stessa Raiffeisen avevano presentato ricorso contro la sentenza del Tribunale distrettuale.

Beat Stocker, ex socio in affari di Vincenz ed ex direttore della società di carte di credito Aduno (ora Viseca) è stato a sua volta condannato in prima istanza a quattro anni di detenzione, pure da scontare. I due imputati principali furono arrestati nel febbraio 2018 e hanno entrambi passato 106 giorni in detenzione preventiva.

I due ex soci in affari sono accusati di aver realizzato profitti illegali milionari (9 milioni per Vincenz e 16 milioni per Stocker) attraverso partecipazioni segrete che detenevano in quattro società poi rilevate dalla banca Raiffeisen e da Aduno. Vincenz avrebbe inoltre accollato a Raiffeisen più di mezzo milione di franchi di spese per visite in locali a luci rosse e viaggi privati.

La villa di Morcote all’asta per 4 milioni

Il processo aveva visto alla sbarra anche cinque coimputati accusati di aver aiutato Vincenz e Stocker nelle loro transazioni illegali: tre di loro sono stati condannati a pene pecuniarie sospese, uno è stato assolto e un caso è stato archiviato a causa delle cattive condizioni di salute dell’imputato, che è nel frattempo deceduto.

La sentenza di primo grado obbligava i due imputati principali a restituire 2,6 milioni di franchi (1,3 milioni ciascuno) a una società da loro danneggiata.

In relazione all’intricata vicenda giudiziaria, è stata venduta in un’asta giudiziaria a Mendrisio, al prezzo di 4 milioni di franchi, una villa con attracco per barche che Vincenz e l’ex moglie acquistarono a Morcote.

La proprietà è stata rilevata da Dölf Früh, ex presidente del FC San Gallo e imprenditore immobiliare che nel 2019 aveva prestato 4,3 milioni di franchi a Vincenz per estinguere un’ipoteca presso la filiale Raiffeisen di Lugano.

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