Il Tribunale federale ripristina la sentenza di Pierin Vincenz
L'ex CEO della Banca Raiffeisen Pierin Vincenz.
Keystone-SDA
Nuovo colpo di scena nella vicenda giudiziaria dell'ex CEO di Raiffeisen Pierin Vincenz. Il Tribunale federale (TF) ha rimesso in vigore la sentenza del Tribunale distrettuale di Zurigo che nell'aprile 2022 aveva condannato Vincenz a tre anni e nove mesi di detenzione.
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In base alla decisione della massima istanza giudiziaria, il Tribunale cantonale di Zurigo dovrà ora celebrare il processo d’appello. Nel febbraio di un anno fa, il Tribunale cantonale aveva invece annullato “per gravi vizi di procedura” la condanna di prima istanza contro Pierin Vincenz e altri coimputati.
Il Tribunale federale ha ora accolto il ricorso della procura zurighese contro i presunti “vizi di procedura” riscontrati dalla corte d’appello. La decisione di un anno fa avrebbe in pratica riportato tutto alla casella di partenza e obbligato il Ministero pubblico a presentare un nuovo atto d’accusa alla prima istanza.
Il TF ha respinto l’argomentazione del Tribunale cantonale che aveva parlato di un “atto d’accusa in parte stravagante” e di imputazioni presentate in modo così esteso da superare il quadro giuridico. Per i giudici di Losanna, non è stato nemmeno violato il diritto alla traduzione per un imputato non di lingua tedesca.
Profitti illegali e luci rosse
Pierin Vincenz è stato giudicato colpevole di ripetuta appropriazione indebita, ripetuta amministrazione infedele, falsità in documenti, truffa, tentata truffa e corruzione passiva. Sia Vincenz che la stessa Raiffeisen avevano presentato ricorso contro la sentenza del Tribunale distrettuale.
Beat Stocker, ex socio in affari di Vincenz ed ex direttore della società di carte di credito Aduno (ora Viseca) è stato a sua volta condannato in prima istanza a quattro anni di detenzione, pure da scontare. I due imputati principali furono arrestati nel febbraio 2018 ed hanno entrambi passato 106 giorni in detenzione preventiva.
I due ex soci in affari sono accusati di aver realizzato profitti illegali milionari (9 milioni per Vincenz e 16 milioni per Stocker) attraverso partecipazioni segrete che detenevano in quattro società poi rilevate dalla banca Raiffeisen e da Aduno. Pierin Vincenz avrebbe inoltre accollato all’istituto di credito più di mezzo milione di franchi di spese per visite in locali a luci rosse e viaggi privati.
La villa di Morcote all’asta per 4 milioni
Il processo aveva visto alla sbarra anche cinque coimputati accusati di aver aiutato Vincenz e Stocker nelle loro transazioni illegali: tre di loro sono stati condannati a pene pecuniarie sospese, uno è stato assolto e un caso è stato archiviato a causa delle cattive condizioni di salute dell’imputato, che è nel frattempo deceduto.
La sentenza di primo grado obbligava i due imputati principali a restituire 2,6 milioni di franchi (1,3 milioni ciascuno) a una società da loro danneggiata.
In relazione all’intricata vicenda giudiziaria, un anno fa è stata venduta in un’asta giudiziaria a Mendrisio, al prezzo di 4 milioni di franchi, una villa con attracco per barche che Vincenz e l’ex moglie acquistarono a Morcote.
La proprietà è stata rilevata da Dölf Früh, ex presidente del FC San Gallo e imprenditore immobiliare che nel 2019 aveva prestato 4,3 milioni di franchi a Vincenz per estinguere un’ipoteca presso la filiale Raiffeisen di Lugano.
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