In Svizzera pernottamenti da record nella stagione estiva, ma non in Ticino
Numeri record per il turismo svizzero nella stagione estiva 2024, cioè il semestre che va da inizio maggio a fine ottobre: sono stati registrati 24,4 milioni di pernottamenti, il livello più alto mai osservato. Ticino e Grigioni fanno però passi indietro.
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Keystone-ATS
Stando ai dati diffusi giovedì dall’Ufficio federale di statistica (UST) a livello nazionale si registra una progressione dei pernottamenti su base annua dell’1,6%, trainata dagli ospiti stranieri, che segnano +3,9% a 13,0 milioni. La domanda indigena, pur rimanendo elevata, è per contro calata, scendendo dello 0,8% a 11,4 milioni.
Come si ricorderà la meteo non è stata sempre positiva: vi sono state forti intemperie tra giugno e settembre, in particolare nelle regioni di montagna e a sud delle Alpi, piogge che hanno talvolta provocato danni di grande entità. Questo si riflette sull’andamento regionale del ramo dell’accoglienza.
La meteo a sud delle Alpi non è stata di aiuto
Concretamente cinque delle 14 regioni in cui l’UST divide la Confederazione segnano un arretramento: fra questi figurano Ticino (-1,7% a 1,7 milioni) e Grigioni (-0,4% a 2,5 milioni), entrambe realtà che avevano largamente approfittato negli anni scorsi delle propensione delle svizzere e degli svizzeri per le vacanze in patria, in un contesto di pandemia globale, e che nel 2024 hanno dovuto fare i conti con l’impatto del maltempo. Alla stessa stregua in calo è pure il Vallese (-2,6% a 2,1 milioni). La ripresa del turismo internazionale ha invece favorito le zone urbane come Basilea (+5,5%), Ginevra (+4,8%) e Zurigo (+4,7%), come pure la regione di Lucerna (+2,8%).
Tornando alla componente straniera, va rilevato che i pernottamenti hanno per la prima volta superato (dell’1,2%) il livello del 2019, ultima stagione pre-Covid. Per quanto riguarda i paesi di provenienza, nell’estate 2024 la classifica è stata dominata dagli Stati Uniti (+13,5% a 2,4 milioni di notti) e dalla Germania (-1,3% a 2,1 milioni); seguono Regno Unito (-8,4% a 0,8 milioni), Francia (+4,5% a 0,8 milioni), paesi del Golfo (-9,6% a 0,5 milioni), Cina (+35,8% a 0,5 milioni), India (+10,3% a 0,5 milioni) e Italia (-1,2% a 0,4 milioni). In generale la domanda asiatica è cresciuta del 5,9%, ma rimane ancora del 22,0% inferiore a quella della stagione estiva del 2019.
L’UST ha pubblicato anche i dati dei pernottamenti per il solo mese di ottobre, che segna +0,3% (su base annua) a 3,3 milioni. La crescita è dovuta anche in questo caso agli ospiti provenienti da oltre frontiera (+3,4%), mentre gli svizzeri mettono a referto -2,4%. I sei mesi definiti estivi dalle funzionarie e dai funzionari di Neuchâtel si sono così rivelati tutti in progressione, con valori compresi fra +0,3 e il +5,0%, con l’unica eccezione di settembre, quando è stata osservata una contrazione del -1,4%.
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