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Svizzeri in viaggio: è ora di rientrare

Schermo da proiezione bianco; piccolo, in basso a dx, volto di un uomo con capelli bianchi.
Il capo del Centro di gestione delle crisi in un'immagine d'archivio. Keystone / Anthony Anex

Gli svizzeri che soggiornano all'estero, in questo momento di crisi legato all'epidemia di coronavirus, dovrebbero cercare di rimpatriare al più presto per evitare di rimanere bloccati. È quanto ha dichiarato martedì ai media il capo del Centro di gestione delle crisi del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). In realtà, non è escluso che ci siano viaggiatori elvetici già impossibilitati a rientrare, ma la legge non prevede alcun obbligo di andare a prenderli.
 

Il rischio di rimanere bloccati è reale, ha spiegato Hans-Peter Lenz, mentre la helpline del DFAE (+41 800 24 7 365 – helpline@eda.admin.ch) riceve migliaia di telefonate di svizzeri all’estero per turismo o per lavoro. Soprattutto da Giappone, Perù, Colombia, Tailandia, e Marocco.

Grazie a sforzi diplomatici, ha aggiunto l’alto funzionario del Dipartimento, è stato intanto possibile organizzare cinque voli commerciali per il rientro di diverse centinaia di turisti svizzeri proprio dal Marocco, Paese che nella speranza di limitare il contagio ha chiuso sabato, con effetto immediato, tutte le sue frontiere per evitare l’ingresso di stranieri e isolare i marocchini.

I cittadini svizzeri all’estero devono però organizzarsi da soli per un eventuale rientro. Sono cioè responsabili delle prenotazioni e devono assumersi le spese. Il DFAECollegamento esterno può fornire solo un aiuto sussidiario, per esempio alle agenzie di viaggio e alle compagnie aeree quando si tratta di ottenere autorizzazioni o proroghe. 

Che la Confederazione organizzi direttamente i ritorni, se la situazione dovesse richiederlo per talune destinazioni, è “possibile, ma non di facile attuazione”. Inoltre, i mezzi sono limitati.

Il consigliere federale capo del DFAE Ignazio Cassis, intervistato dalla tv svizzero-tedesca SRF martedì al Centro di gestione delle crisi, ha confermato che le autorità non sono tenute a riportare a casa nessuno. “La Svizzera si preoccupa di informare in maniera esaustiva, ma la legge è chiara”, ha detto. “È responsabilità del cittadino prenotare il viaggio di andata e ritorno, da e per la Svizzera”.
 

(illustrazione) uno smartphone visto di tre quarti, con una cartina, una bandiera dell Italia e alcune icone su aspetti di viagg
Travel Admin, l’app attraverso cui il DFAE fornisce informazioni aggiornate di viaggio. La registrazione dei viaggi si effettua poi sulla piattaforma itineris.eda.admin.ch. Al momento è tuttavia sconsigliato partire. DFAE

Il ministro degli esteri ha rinnovato l’appello ai turisti svizzeri a rientrare, prima che si troppo tardi e per evitare di sovraccaricare i sistemi sanitari esteri.
 

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