Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
è proprio vero che internet abbatte tutte le barriere, in particolare quelle geografiche. Relazioni romantiche a distanza, nonni che conversano con i nipoti che vivono dall’altra parte del pianeta, telelavoro: sono solo alcuni degli esempi dei campi nei quali la vita è stata facilitata da internet. Non dimentichiamo, però, nemmeno le operazioni chirurgiche. Non sono certo una novità, ma restano una rarità. L’ultimo esempio è quello di un intervento endoscopico effettuato con successo a Hong Kong, ma guidato dal Politecnico federale di Zurigo (ETHZ), a 9'300 km di distanza. Il paziente in questione era… un maiale, ma visto il successo, non è escluso che si possa ripetere su un essere umano. Se siete curiose/i di saperne di più, potete cliccare qui.
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Nel 2023 il CEO di UBS Sergio Ermotti ha guadagnato 84’000 franchi al giorno, ossia più di uno stipendio medio annuo svizzero, che è di 81’500 franchi. È quanto mostra uno studio del sindacato UNIA sui salari pubblicato oggi. Dall’analisi emerge che i CEO delle maggiori aziende svizzere guadagnano sempre di più, mentre gli stipendi bassi ristagnano.
Vasant Narasimhan, CEO di Novartis, ha visto la propria retribuzione quasi raddoppiare nel 2023, salendo a 16,2 milioni di franchi. Segue il ticinese alla testa di UBS (14,4 milioni per soli nove mesi di lavoro, poiché è entrato in funzione ad aprile). Al terzo posto troviamo il CEO (uscente) di Nestlé Mark Schneider, la cui busta paga è passata da 10,3 milioni nel 2022 a 11,2 milioni l’anno successivo. In media, i dieci dirigenti che guadagnano di più hanno visto i loro salari aumentare del 3,5%.
Le retribuzioni nelle categorie inferiori, invece sono rimaste praticamente invariate, ampliando così il divario tra il salario più alto e quello più basso . Quest’ultimo è particolarmente grande in casa UBS, dove Ermotti guadagna 267 volte di più del dipendente meno pagato. Seguono Novartis (250 volte) e Nestlé (220). In totale, lo scarto salariale è passato da 1:139 nel 2022 a 1:143 nel 2023. Detto in parole povere, ora lo stipendio più alto è in media 143 volte più elevato di quello più basso.
UNIA deplora il fatto che la maggior parte degli utili finisca nelle tasche degli azionisti e non del personale in fondo alla scala retributiva. Stando al sindacato, le cifre diffuse oggi dimostrano che i soldi per aumentare gli stipendi più bassi ci sono. L’Unione svizzera degli imprenditori (USI) ha immediatamente criticato lo studio che, si legge in una nota, è stato deliberatamente basato solo sulle aziende svizzere più grandi, ma più del 99% delle imprese elvetiche sono piccole e medie imprese (PMI). Gli imprenditori fanno, inoltre, riferimento all’Ufficio federale di statistica, che a marzo ha annunciato che il divario salariale generale non è praticamente cambiato nell’economia nel suo complesso tra il 2008 e il 2022.
- La notizia (e le reazioni dell’Unione svizzera degli imprenditori) su tvsvizzera.it.
- Lo studioCollegamento esterno di UNIA.
- “Costo della vita in aumento: l’illusione degli alti salari svizzeri”: un articolo della mia collega Alexandra Andrist.
- Divari tra CEO e dipendenti, ma anche divari tra i diversi cantoni, come spiega il mio collega Riccardo Franciolli in questo suo articolo.
Le anziane e gli anziani svizzeri non si sentono tali fino al compimento dell’ottantesimo anno di età. Lo rivela il nuovo “Panorama della società svizzera” pubblicato oggi dall’Ufficio federale di statistica (UST), dal quale emerge che le persone tra i 65 e gli 80 anni di età sono per lo più attive e in salute.
Nel corso degli anni la percezione soggettiva del momento in cui si inizia a esser vecchi è cambiata passando da 69 anni negli anni ’90 agli attuali 80 anni. È a partire da questa età che le persone sono infatti sempre più spesso confrontate con malattie o perdita di indipendenza.
Esistono comunque notevoli disuguaglianze in termini di situazione finanziaria, salute e partecipazione sociale. Livello di formazione, reddito, esperienza migratoria e isolamento sociale possono influenzare lo stato di salute in età avanzata e la speranza di vita. Lo stesso vale per le opportunità di partecipazione sociale, il cui grado è strettamente legato al livello di formazione, al reddito e ad altri fattori di disuguaglianza, secondo la pubblicazione.
I ricercatori e le ricercatrici hanno riscontrato che nel corso degli anni sono cambiate anche le modalità di vita e di abitazione e l’organizzazione della vita dopo il pensionamento. Da un lato, c’è più spazio di manovra, ma dall’altro ci sono anche disuguaglianze in termini di situazione finanziaria e di salute. Nonostante la situazione generalmente buona, la povertà in età avanzata è ancora presente.
- La notizia riportata dal portale RSI InfoCollegamento esterno.
- Dagli archivi di SWI swissinfo.ch: “Migliaia di persone anziane si ritrovano povere durante la pensione”.
- SWI swissinfo.ch ha dedicato una serie di contributi all’invecchiamento in Svizzera, che potete consultare su questa pagina.
Nella Confederazione un/a giovane su due dichiara di aver già subito molestie sessuali online. Dati preoccupanti che hanno spinto l’organizzazione Protezione dell’infanzia Svizzera a lanciare oggi una campagna contro i reati sessuali commessi via internet ai danni di bambine/i e adolescenti.
In media bastano solo tre minuti affinché un/a bambino/a subisca avances sessuali esplicite in chat o forum di giochi, indica l’organizzazione in un comunicato. Secondo le ultime statistiche sulla criminalità della polizia, l’85% delle persone colpite da reati di cybersessualità ha meno di 20 anni. Questi dati mostrano quanto sia necessaria una prevenzione, sottolinea l’organizzazione.
La campagna di sensibilizzazione, alla quale partecipa anche la piattaforma nazionale “Giovani e media”Collegamento esterno dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, è concepita per un periodo di tre anni e si basa soprattutto su un video di prevenzione. Il filmato al centro della campagna si conclude con la sovraimpressione “Proteggi ciò che è importante per te. Quello che condividi online, lo condividi con tutti”. Il filmato mostra come le immagini possano perdere il controllo una volta condivise.
Secondo il comunicato, l’obiettivo della campagna è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. Inoltre, genitori e figli dovrebbero essere più preparati su questi temi e sapere come proteggersi dalle molestie sessuali online.
- La notizia riportata dal portale online del quotidiano laRegioneCollegamento esterno.
- La campagnaCollegamento esterno lanciata da Protezione dell’infanzia Svizzera.
- Dagli archivi di SWI swissinfo.ch: “Le nuove generazioni che lottano contro le molestie sessuali nelle università svizzere”.
Nonostante i pagamenti senza contanti si stiano diffondendo sempre di più, le banconote continuano ad avere un posto importante nella società elvetica. Una volta giunte però alla fine del loro ciclo vitale (più circolano e più si usurano) devono essere distrutte senza possibilità di recupero.
La vita delle banconote svizzere è perfettamente circolare poiché vedono la luce e vengono distrutte alla Banca nazionale svizzera (BNS). Dopo averle raccolte da negozi, ristoranti e altri commerci, le aziende di trasporto valori fanno una prima selezione e ritirano dalla circolazione quelle più malmesse. La BNS effettua un secondo controllo con macchinari appositi che stabiliscono se vanno effettivamente distrutte o se possono continuare a circolare.
Anche i privati cittadini hanno la possibilità di far sostituire le banconote rovinate in loro possesso, se queste rispettano i criteri elencati sul sito della BNS (vedi link sotto).
Inoltre, anche quando la vita delle banconote è finita, non lo è veramente: una volta triturate, i brandelli ottenuti vengono compressi in blocchi che poi vengono inceneriti, fornendo così energia termica utile per gli impianti di teleriscaldamento.
- Tutto quel che c’è da sapere su vita e morte delle banconote elvetiche in questo video a cura della mia collega Céline Stegmüller.
- Le direttive della BNSCollegamento esterno sulle banconote danneggiate.
- Dagli archivi di tvsvizzera.it: “La banconota con il valore più alto al mondo è svizzera”.
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