La televisione svizzera per l’Italia
Bimbo in fasce.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

uno degli aspetti pregnanti del sistema educativo elvetico è storicamente costituito dall'inclusione. Ne parlava già nell'Ottocento il consigliere federale ticinese Stefano Franscini.

Oggi il presidente della stessa formazione politica in cui militava, il Partito liberale radicale (PLR), ha sostenuto, in un'intervista che sta facendo discutere, che l'inclusione "ha fallito".

Secondo Thierry Burkart molti scolari e scolare, soprattutto di madrelingua straniera, non raggiungono oggi non raggiungono gli obiettivi di formazione nonostante l'alto livello di assistenza e risorse e gli alunni/e più bravi vengono penalizzati. Meglio quindi, a suo dire, introdurre classi separate.

Argomenti di analogo tenore si sono uditi e hanno fatto discutere anche nel corso della recente campagna elettorale per le europee in Italia. Anche in questo forse la Confederazione si sta avvicinando all'UE, 

buona lettura.

Sede della BNS.
Keystone / Peter Schneider

La Banca nazionale svizzera (BNS) ha di nuovo abbassato il tasso d’interesse di riferimento di 0,25 punti percentuali, all’1,25%. 

La mossa, secondo le e gli analisti, giunge a sorpresa e segue l’analoga decisione della BCE di due settimane fa. Per l’istituto di emissione elvetico la pressione inflazionistica è diminuita rispetto al primo trimestre dell’anno, circostanza questa all’origine della correzione della previsione del rincaro per l’anno in corso all’1,3%. Con i prezzi relativamente sotto controllo vi sono quindi i margini, a detta della BNS, per il taglio odierno dei tassi.

In proposito il presidente della direzione dell’autorità monetaria, Thomas Jordan, ha osservato che la BNS ha sempre, qualora fosse necessario, la possibilità di intervenire sul mercato dei cambi delle valute. Il franco forte, apprezzatosi nelle ultime settimane a causa delle turbolenze nell’Eurozona, evita di importare inflazione dall’estero. 

Ancora una volta quindi la BNS fa da apripista nei confronti delle consorelle. Dalla crisi seguita al conflitto in Ucraina l’istituto di emissione elvetico aveva aumentato a cinque riprese il tasso guida dal -0,75% del giugno 2022 all’1,75% del giugno del 2023. La Banca centrale europea lo scorso 6 giugno aveva invece ridotto il suo tasso di riferimento al 4,25% dopo nove rialzi consecutivi. 

Bimbo in fasce.
Keystone / Gaetan Bally

Come sta avvenendo in molti altri Paesi, anche in Svizzera si vive sempre più a lungo, ci si sposa di meno e si fanno meno figli, secondo quanto rileva una ricerca condotta dall’Ufficio federale di statistica (UST). 

La notizia positiva riguarda la speranza di vita, che è più alta rispetto a prima della pandemia. Nel 2023, le aspettative di vita alla nascita e a 65 anni erano rispettivamente di 82,2 e 20,3 anni per gli uomini e di 85,8 e 22,8 anni per le donne. In totale i decessi nell’anno in rassegna sono stati 71’800 (-3,5%), con un calo significativo tra gli under 65 (-5,6% degli uomini e -5,2% delle donne). 

Inoltre, come accennato, ci si sposa sempre meno: nel 2023 si sono celebrati 36’000 matrimoni (-5%), una cifra che, ad eccezione del 2021 (anno della pandemia), non si vedeva da 40 anni (37’600 nel 1983). A questi si sono aggiunte 900 nozze tra persone dello stesso sesso e 800 conversioni di unioni domestiche registrate in matrimoni.

Anche i divorzi sono calati (15’600, -3,7%). Se le tendenze in atto saranno confermate, evidenzia la ricerca, la metà della popolazione non si sposerà mai e quasi due matrimoni su cinque (38,3%) sono destinati a concludersi in tribunale. 

Vetrata a Palazzo federale.
Keystone / Alessandro Della Valle

Immigrazione, perdita del potere d’acquisto e aumenti dei costi sanitari sono stati i temi che hanno fatto breccia nell’elettorato in occasione delle legislative federali dello scorso 22 ottobre. È quanto emerge dall’analisi Selects condotta dal centro di ricerca in scienze sociali FORS. 

Ad avvantaggiarsi maggiormente delle principali preoccupazioni della popolazione elvetica sono state le formazioni politiche ai due poli, Unione democratica di centro (destra) e Partito socialista. La prima ha avuto buon gioco a cavalcare durante la campagna elettorale la ripresa degli arrivi di profughi/e dall’estero. Il 90% dei loro elettori ed elettrici l’ha infatti rivotata quattro anni dopo. 

La scomparsa dei temi ambientali ed energetici ha invece penalizzato i due partiti ecologisti, che sono riusciti a confermare rispettivamente solo il 54% (Verdi) e 61% (Verdi liberali) dei consensi delle persone che li avevano votati nel 2019. A sinistra i socialisti sono riusciti a mobilitare la loro base su questioni economiche e di bilancio familiare, divenendo il primo partito, assieme all’UDC, nella fascia di età 18-24 anni. 

I liberali radicali (PLR), in perdita di consensi dal 2015, hanno pagato la concorrenza alla sua destra (UDC) e della nuova formazione Il Centro, che ha ereditato programmi e anche l’elettorato dei vecchi PPD e PBD. 

Aula penale a Lamezia Terme.
Lapresse Valeria Ferraro / Lapresse

Un ristoratore nel Canton Argovia e un impiegato comunale in Ticino sono stati condannati in Italia rispettivamente a 17 e 11 anni di reclusione per i loro rapporti con la cosca calabrese degli Anello-Fruci di Filadelfia (Vibo Valenzia). 

Dall’inchiesta “Imponimento” erano emerse le ramificazioni in Svizzera del clan ‘ndranghetista, che si erano concentrate sul titolare di un ristorante di Muri (Argovia), a cui il Tribunale di Lamezia Terme ha inflitto mercoledì una pena detentiva. 

Nella cittadina elvetica operava anche il secondo referente della cosca calabrese, il cui cugino lavorava come operaio comunale a Grancia (Lugano). Quest’ultimo, secondo quanto ha riferito oggi la RSI, era stato estradato in Italia e condannato nell’agosto 2022 dal Tribunale di Catanzaro a 11 anni. 

I verdetti emessi dalla giustizia italiana, ha sottolineato il Ministero pubblico della Confederazione, sono anche il frutto delle indagini svolte dalle autorità svizzere, con le quali è stata costituita una squadra investigativa comune. 

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